Renzi legittima l’astensione: “È un referendum bufala”

Il referendum sulle trivelle non ha molti fan fra i vertici delle istituzioni, vecchie e nuove.

L’ex Presidente Giorgio Napolitano ha dichiarato nel corso di un’intervista a Repubblica “Trovo persuasivi gli argomenti sull’inconsistenza e pretestuosità di questa iniziativa referendaria. Non si possono dare significati simbolici a un referendum. Ci si pronuncia su quesiti specifici che dovrebbero essere ben fondati. Non è questo il caso

Le sue parole sono state contestate dai sostenitori del sì ma applaudite da Matteo Renzi. Nella sua newsletter settimanale egli ha definito magistrale l’intervento di Napolitano “se un referendum prevede il quorum la posizione di chi si astiene è costituzionalmente legittima al pari delle altre. Nel caso di un referendum con quorum sostenere le ragioni di chi non vuole andare a votare ha la stessa identica dignità di chi dice sì o no“.

Renzi spiega inoltre come a sua avviso questo referendum non tratti davvero di rinnovabili, che rischi in caso di successo di provocare la chiusura di impianti funzionanti e provocare la perdita di posti di lavoro.

Speranza (sinistra PD) ha criticato le affermazioni del segretario dicendo come il suo invito all’astensione sia un grave errore ed invitando gli elettori a schierarsi a favore del Sì, parere condiviso del Presidente della Puglia Michele Emiliano.

Ancor più esplicito Adriano Celentano. L’anziano cantante, considerato un guru da una parte dell’opinione pubblica italiana, ha definito ipocrita sul suo blog la scelta di Renzi, in riferimento ai posti di lavoro che si perderebbero “ Dico a quegli 11mila lavoratori, che invece dovranno essere fieri di perdere il posto di lavoro, perché salveranno 22mila bambini che morirebbero di cancro. Sono proprio loro che devono dare il buon esempio e andare il 17 Aprile a votare per il sì

Secondo le previsioni dovrebbero andare a votare il 35-40% degli aventi diritto.