Il New York Post si schiera con Trump

Proseguono negli Stati Uniti le primarie volte a scegliere i candidati che a novembre chiederanno ai cittadini di designarli quali successori di Barak Obama. Martedì si vota nello stato di New York, momento chiave della campagna anche per le origini di alcuni politici in lizza. E’ infatti il luogo dal quale è partita la carriera di Hilary Clinton, eletta senatrice nel 2000. E’ anche il luogo di nascita dell’imprenditore Donald Trump, colui che più di ogni altro sta facendo parlare di sé in questi mesi.

E’ abitudine dei giornali statunitensi effettuare il cosiddetto endorsement, dichiarare cioè ai propri lettori quale candidato intendano sostenere in vista di qualsivoglia elezione. Ieri sera il New York Post, che dopo il New York Times è il più autorevole quotidiano della città, ha annunciato in un editoriale l’endorsement a Donald Trump per le primarie repubblicane di martedì.

“Trump è un messaggero imperfetto che porta un messaggio vitale, ma riflette il meglio dei ‘valori neworchesi’ ed offre la migliore speranza a tutti gli americani che si sentono giustamente traditi dalla classe politica”.

Il Post non nasconde le debolezze e gli scivoloni del magnate, come il voler costruire un muro per tenere lontani gli immigrati messicani o ritirare le truppe da Giappone e Corea del Sud. Ritiene però Trump un uomo d’azione, capace di costruire la propria fortuna, creando migliaia di posti di lavoro. In Italia si diceva lo stesso di Berlusconi nel 1994 ed è curioso il continuo parallelismo fra la nostra situazione di allora e la loro di oggi. Il Post attribuisce anche a Trump il merito di avere riportato milioni di elettori alle urne, persone ispirate da un candidato che essi credono possa battersi per loro.

Quello di martedì sarà uno snodo assai importante: se vincerà nel suo stato la nomination diverrà ancor più probabile.