Messico nel centro del mirino dell’intelligenza statunitense
Le informazioni di Edward Snowden, ex dipendente della NSA (National Security Agency) statunitense volta a garantire la sicurezza interna del Paese, colpiscono ancora e, questa volta, il bersaglio è il Messico. Risulta che durante il periodo tra il 2009 e il 2010 la posta elettronica dell’ex Presidente della Repubblica messicana Felipe Calderón sia stata nel centro del mirino dell’organo di spionaggio del grande vicino.
Felipe Calderón Hinojosa ha ricoperto la presidenza degli Stati Uniti Messicani dal 1 Dicembre 2006 al 30 Novembre 2012 ed è stata una delle figure più discusse della politica messicana degli ultimi tempi. Gli scandali affibbiati all’ex leader sono iniziati nel momento in cui questi ricopriva la dirigenza della Banca statale Banobras, periodo durante il quale fu accusato di assegnarsi dei crediti. Inoltre, durante la corsa alla presidenza, Calderón fu accusato dal suo ‘nemico’ candidato Andrés Manuel López Obrador, di aver concesso contratti nella PEMEX (Impresa Petrolifera Messicana) alla compagnia di software amministrata dal cognato Diego Hildebrando Zavala: tutto questo ebbe luogo durante il suo incarico di Ministro dello Sviluppo Economico. Le critiche e gli scandali non si sono fatti da parte durante i suoi sei anni di presidenza della Repubblica e il nocciolo di questi girava intorno alla guerra contro il narcotraffico. Felipe Calderón diede inizio a una lotta spietata contro la criminalità organizzata attraverso la partecipazione dell’Esercito Messicano: tutto questo non fece altro che alimentare la violenza da parte dei cartelli e da parte dell’Esercito stesso il quale, durante le sue retate, uccise e violentò varie persone innocenti.
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Le informazione raccolte dalla NSA, effettuate da San Antonio in Texas e dalle ambasciate statunitensi in Messico e in Brasile, riguardano conversazioni diplomatiche di Calderón e temi di operazioni contro il narcotraffico, che rappresentavano l’obiettivo principale di questo spionaggio. Alla luce di questa scoperta il Ministero degli Esteri messicano ha condannato le operazioni di vigilanza dell’ente statunitense, annunciando inoltre l’intenzione di inviare una nota diplomatica per andare a fondo alla questione. Secondo i messicani una relazione di accordi e aiuti reciproci tra i due vicini non può dare luogo a queste violazioni. Da parte sua la Casa Bianca non mette in dubbio il valore attribuito ai rapporti degli Stati Uniti con il Messico e, proprio per questo, giustifica la necessità del primo di verificare ciò che accade in un Paese a lui così vicino. Tutto questo, ha aggiunto il Governo degli Usa, viene operato con la massima spontaneità, escludendo ogni fine negativo; nessun Paese a lui legato, infatti, è esente da questi ‘legittimi’ controlli.
di Ilaria Francesca Petta
Fonti:http://es.wikipedia.org/wiki/Felipe_Calder%C3%B3n_Hinojosa
http://mexico.cnn.com/nacional/2013/10/22/el-gobierno-de-calderon-tomo-medidas-contra-el-espionaje