“Lei è ricca, la sposo…l’ammazzo!” Jannuzzo e Caprioglio fanno centro!

Lei è ricca, la sposo… l’ammazzo! ha fatto il suo debutto lo scorso martedì 12 Aprile al Teatro Quirino di Roma, riscuotendo grande successo e l’apprezzamento del numeroso pubblico, accorso in sala per applaudire Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio, i due brillanti protagonisti di questa divertente commedia dolce-amara. Il parterre della prima è, come sempre, popolato di volti noti ed in sala ne riconosciamo subito alcuni: il principe Giovanelli, Roberta Beta(ex Grande fratello), Pino Strabioli, Piero Grasso e signora, Patrick Rossi Gastaldi, che è anche il regista di questo nuovo allestimento della piéce, a cura di Mario Scaletta.
La commedia è sicuramente ben riuscita, ed intrattiene facendo ridere di gusto, con ironia e battute sagaci, ma senza mai essere volgare, e come nella versione cinematografica, foto5814con una buona dose di humour nero. Liberamente tratta dal celebre film del 1971 di Elaine May con Walter Matthau,”Lei è ricca, la sposo… l’ammazzo!”  narra le vicende di un impenitente e cinico scapolone, Orazio Pignatelli, che caduto in disgrazia a causa della sua dissolutezza, si ritrova improvvisamente da milionario, ad essere completamente al verde. Braccato dai creditori e disperato per la sua improvvisa povertà, si rivolge al terribile mafioso Bonanno, per ottenere da questi un prestito a condizioni molto svantaggiose e solo sei settimane di tempo per restituirlo. A questo punto l’unico modo per poter risolvere tutti i suoi problemi finanziari è mettere in atto un diabolico piano: trovare una donna ricca, ovvero la sgraziata entomologa Albertina, sposarla, ucciderla, ed ereditare la sua fortuna tornando presto a fare la sua bella vita da playboy. Ma tra gag esilaranti ed inaspettati colpi di scena, non sarà così facile per Jannuzzo sbarazzarsi della mogliettina ed il suo diabolico piano sarà destinato a fallire, dinanzi alla forza dell’amore, capace anche questa volta di sbocciare nei modi più impensati. Infatti il nullafacente gigolò scoprirà infine di amare la moglie, e capirà di avere trovato il proprio scopo nella vita, proprio nel prendersi in carico le necessità della sua buffa ed imbranata compagna.

La forza di questa commedia sta proprio nel toccare con lievità temi importanti come l’avidità, l’amore ed il vero senso del matrimonio, la povertà e la ricchezza, e persino l’omicidio, facendone un’esilarante satira di costume sempre attuale. Jannuzzo e Caprioglio dominano la scena, e seppur inedita, la coppia funziona, e tratteggia secondo le intenzioni del suo regista uno spassoso quadro di una coppia sui generis, condita da un sapiente mix di comicità che come spiega lo stesso Patrick Rossi Gastaldi “mescola vari climi umoristici sia della commedia all’italiana, usando prototipi come Vittorio De Sica, Tina Pica, Dolores Palumbo, sia quella americana, toccando Charlie Chaplin e Mary Pickford” e con esiti fortunati come attestano le reazioni del pubblico che ride e applaude a scena aperta in più occasioni.
Jannuzzo si cala perfettamente nei panni di questo playboy che può ben vantarsi di non aver mai lavorato un giorno in vita sua, ed è il mattatore assoluto di questa commedia.
Jannuzzo interpreta magistralmente il ruolo dell’uomo di mondo cinico e depredatore di fortune altrui, un crudele ed un antipatico, che però col volto bonario di Jannuzzo, LEI-E-RICCA-JannuzzoCaprioglio-FOTO-DI-SCENA-03-300x200finisce per rimanere comunque gradevole al pubblico, grazie al naturale carisma dell’attore siciliano, che lo rende simpatico anche nei panni del “cattivo” senza scrupoli.
Albertina la ricca ereditiera pasticciona, viene qui brillantemente interpretata da un’insolita Debora Caprioglio, in un ruolo che per lei non ti aspetti: quello della “goffa zitella” e della” bruttina stagionata”. Inforcati gli occhiali da secchiona, spettinata e malconcia, proprio lei, nota per il suo sex appeal e le parti da donna fatale, riesce inaspettatamente a regalare una delicata comicità e dolcezza al suo personaggio, risultando assolutamente credibile nella parte della fragile e solitaria scienziata, che conquista il duro cuore del suo amato proprio con la sua ”inettitudine”, e che grazie alla valente interpretazione della Caprioglio, suscita un’immediata simpatia unita ad un senso di tenerezza e protezione irresistibile, che coinvolge anche gli spettatori più disincantati.
La morale della storia è tutta qui infatti: in una società dominata dai valori materiali, e dalla brama di ricchezza e bellezza, Albertina si farà amare ed apprezzare dal più cinico degli uomini, proprio con la dedizione, l’intelligenza e la tenerezza, portando alla riscossa valori come la bellezza interiore e l’amore che vince su tutto, sconfiggendo anche i peggiori intenti. La grande lezione dell’amore quindi è che: ”Non si può non imparare dagli altri.”
La commedia è arricchita inoltre dalla presenza di altri bravissimi coprotagonisti: come la straordinaria interpretazione del personaggio di Nunziatina, la fedele governante, interpretata in maniera eccelsa da Antonella Piccolo, che a tratti richiama volutamente la grande Tina Pica, icona del teatro napoletano di De Filippo, coi suoi modi schietti e la sua furbizia tutta napoletana. Antonella Piccolo è una” Nuziantina” verace e vivacissima, che grazie alla sua bravura non viene mai messa in ombra dai due protagonisti, guadagnandosi con la sua incredibile verve comica l’applauso sincero del pubblico, che ne apprezza la forte personalità. Sulla scena anche le disinvolte e divertentissime interpretazioni del “mafioso” col volto umano, di Cosimo Coltraro, spassosissimo nella parte di Alfio (Il boss che fa il prestito ad Orazio), ed Antonino Fulfaro che nella parte del legale innamorato di Albertina, è il simpatico”antagonista” del nostro scapolone e si rende protagonista di un buffo inseguimento sul palco per impedire le nozze.

 

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