Droni: il Rwanda li utilizza per la consegna dei farmaci
Utilizzare droni per il trasporto di medicine. E’ questa l’idea innovativa della startup americana Zipline, che si propone come una grande speranza nell’innovazione tecnologica, più indirizzata verso un’utilità sociale che per scopi futili o ancor peggio bellici. Un’iniziativa approvata e sostenuta dal governo locale del Rwanda, sempre più attivo in programmi sanitari che portino al debellamento di malattie come HIV, tubercolosi o malaria.
Il Rwanda è ancora uno dei Paesi al mondo dove il tasso di mortalità infantile è molto elevato e i programmi sanitari messi in atto dal governo africano stanno sensibilmente migliorando le condizioni assistenziali del piccolo Stato equatoriale. La svolta tecnologica potrebbe contribuire ad aumentare le percentuali di successo per la lotta contro queste malattie, che risultano ancora essere una piaga per il Paese. Questo progetto nascente si issa a primo sistema di consegna al mondo, eseguito con i droni, ad operare su scala nazionale. I futuristici aeromobili, infatti, consegneranno i medicinali necessari agli ospedali affinché possano curare i loro pazienti.
“Far giungere medicinali in luoghi remoti è sia un mercato enorme che una sfida globale. – afferma Keller Rinaudo, fondatore nel 2011 della startup Zipline – Secondo i medici locali, circa la metà dei casi sanitari vedono coinvolte ragazze madri con emorragie dopo il parto e il 30% sono bambini con la malaria. Non c’è niente di più prezioso del sangue e dei medicinali”. Ma perché il Rwanda ha scelto l’utilizzo dei droni? A causa delle carenti infrastrutture del Paese, molte delle quali risultano danneggiate e impraticabili, rendendo impossibile portare i rifornimenti in tempi rapidi. La soluzione dei droni, invece, aggirerebbe il problema: gli ospedali potranno ordinare quello di cui hanno bisogno con semplice sms, ricevendo il necessario in tempi piuttosto brevi, stimato in 30 minuti.
Questi voli faranno cadere i medicinali dal cielo con un paracadute, in zone predeterminate, eliminando la necessità di atterraggio in zone impervie o difficilmente raggiungibili. Un computer di bordo compenserà eventuali folate di vento o condizioni atmosferiche avverse. I droni infatti verranno lanciati tramite una speciale catapulta, avranno un’autonomia di 120 km e per tutta la durata del volo le sue azioni saranno monitorate da personale a terra. Le consegne saranno costituite in gran parte da sangue e piccole fiale di medicinali per le cliniche ruandesi, ma il progetto punta ad ampliare il servizio per altre nazioni africane entro la fine dell’anno. Rinaudo però ammette come per l’Europa e gli Stati Uniti questo servizio sarà di difficile attuazione a causa delle severe norme di volo sui loro cieli.