E’ l’ultimo caso di un’ormai usuale pratica ignobile nei confronto degli anziani: la truffa. Una giovane donna di circa 30 anni era quasi riuscita nell’intento di raggirare una donna di 73 con l’aiuto di un complice (riuscito a fuggire). A bloccare il tutto ci ha pensato il figlio dell’anziana, che arrivando al momento giusto sul luogo del reato ha colto la truffatrice con le mani nella marmellata.

Sembra sia tutto iniziato in un piazza vicino l’abitazione della vittima: la giovane donna avrebbe approcciato quest’ultima cominciando a lamentare le proprie sofferenze nella vita, le difficoltà nel trovare un lavoro ed altri problemi della quotidianità. L’anziana donna, intenerita dal racconto della giovane, avrebbe tirato fuori la storia che sua sorella fosse in cerca di una colf. A quel punto l’altra avrebbe colto l’attimo, convincendo l’anziana a recarsi insieme presso l’abitazione poco distante in modo da poter contattare la sorella per avere più informazioni.

Anziana truffata

Una volta lì la giovane avrebbe permesso ad un complice di entrare in casa per impossessarsi così di preziosi e denaro. Come se non bastasse, l’anziana signora è stata portata a bere una dose di sedativi contenuti in una tazza di the, ma prima che questi facessero effetto ha fatto il suo ritorno a casa il figlio della vittima: immediatamente il complice (tutt’ora sconosciuta la sua identità) è fuggito, mentre l’altra ragazza, dopo un iniziale tentativo di fuga, è stata poi bloccata da alcuni carabinieri in pattuglia lungo la strada.

La donna, arrestata, si trova ora presso il carcere di Rebibbia, mentre l’anziana donna vittima della truffa è svenuta in seguito all’assunzione dei sedativi. Dai primi test clinici al San Camillo di Roma trapela che il sonnifero contenuto nel the contenesse benzodiazepine, una sostanza sedativa ed ipnotica.

 

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