Alessandro Cattelan: l’ascesa di un giovane re della tv
Occhi azzurri, capelli biondo cenere e una scioltezza sul palco da fare invidia a Jimmy Fallon: a soli 36 anni Alessandro Cattelan è uno dei presentatori più amati della televisione italiana, un giovane mattatore che, con le sue giacche luccicanti e un savoir faire innato, riesce a catturare l’attenzione del pubblico, senza mai sbagliare una battuta o perdere il filo del discorso.
Padre di due bimbe e figlio di una generazione ancora fortemente legata a programmi musicali come Top of the Pops e Hitlist Italia,il presentatore di X Factor Italia ha esordito sul piccolo schermo nel 2001 con la trasmissione Viv.It – divenuta Play.It, dopo la trasformazione del canale “VIVA” in “All Music” -, passando poi, nel 2004, al timone di Most Wanted, un programma di Mtv Italia, basato sull’interazione tra i giovani telespettatori e il pubblico presente in studio.
Ed è proprio grazie ad un linguaggio fresco e contemporaneo che Cattelan è riuscito ad emergere in quegli anni, prima affiancando Giorgia Surina nella conduzione della versione italiana del programma musicale Total Request Live – un’esperienza che lo ha visto protagonista fino al 2008, dopo il ritiro della vj milanese, avvenuto nel 2006, dallo show- poi approdando su Italia 1 come inviato de Le Iene.
Dopo essere entrato a far parte, nel 2009, del cast di Quelli che il calcio e…, all’epoca condotto da Simona Ventura, la vera e propria consacrazione televisiva del mattatore di Tortona arrivò nel 2011, quando decise di voltare pagina e passò dalle reti generaliste a quelle a pagamento. Dopo la parentesi a Sky Sport, Alessandro Cattelan diventò il nuovo volto di X Factor Italia, un ruolo che, ancora oggi, lo ha avvicinato ancora di più al mondo della musica e ai telespettatori di tutte le età.
Tra uno scambio di battute con i giudici e sorrisi d’incoraggiamento ai concorrenti, il presentatore piemontese si rivela essere uno dei capisaldi dello show, non facendo rimpiangere al pubblico gli annunci gridati dell’ex conduttore e dj Francesco Facchinetti ed entrando, a pieno titolo, nell’olimpo dei conduttori più apprezzati della tv italiana. Non è un mistero infatti che lo stesso Pippo Baudo, padre di tutti i conduttori italiani, ha definito recentemente Cattelan uno dei suoi papabili eredi in tv, tanto da descriverlo come un giovane che ha “un carisma notevole. Ha studiato e viaggiato. Sicurezza linguistica apprezzabile. Lo stile c’è ma non è ancora molto evidente. E’ preparato e parla un buon inglese però non improvvisa molto”.
Carisma, eleganza e buon utilizzo della lingua inglese: questi i punti di forza della conduzione di Alessandro Cattelan, ancor più rafforzati da quando indossa, dal 2014, i panni del one man show in E poi c’è Cattelan. Nel programma targato Sky Uno, giunto alla sua terza stagione e ideato come una sorta di late show alla David Letterman, emerge la vena ironica e goliardica del presentatore piemontese, ora intervistando e giocando l’ospite vip di turno, ora facendo nascere gag divertenti con l’house band dello show, gli “Street Clerks” (come dimenticare il loro gioco dei mimi, nel quale Cattelan, all’insaputa del gruppo musicale toscano, ha coinvolto Ben Stiller nella scenetta).
Che si tratti d’introdurre i nuovi episodi della serie de I Muppet intervistando Kermit la Rana, o di esordire alla conduzione della cerimonia dei David di Donatello– in programma il 18 aprile su Sky e Tv8- Alessandro Cattelan riesce sempre ad infondere ritmo ai suoi programmi, risultando sempre attuale e guadagnandosi, a colpi di monologhi e sketch, la stima e l’approvazione di nuove e vecchie generazioni di telespettatori.
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