Guerra Fbi Apple, sbloccato l’iPhone di San Bernardino
Il braccio di ferro Fbi Apple giunge al capolinea: i federali sarebbero infatti riusciti a sbloccare l’iPhone del killer di San Bernardino senza l’aiuto di Apple, che si era fermamente opposta alla richiesta di collaborare. Di conseguenza l’Fbi ha ritirato la causa legale, avanzata per indurre la società di Cupertino a sbloccare l’iPhone di Syed Rizwan Farook in nome della sicurezza nazionale. Non è ancora chiaro quale sia il metodo utilizzato per accedere ai dati del telefono; si è parlato dell’intervento di una terza figura, ancora anonima, che ha permesso di sbloccare lo smartphone.
La guerra Fbi Apple ha visto le due fazioni contrapposte per settimane: da una parte i Federali che ritenevano le informazioni nello smartphone indispensabili per le indagini, e dall’altra Apple, convinta che sviluppare “una chiave” per sbloccare l’iPhone di Farook avrebbe messo a rischio dati e dispositivi di milioni di utenti, oltre che la società stessa, suscettibile di attacchi informatici da chiunque volesse appropriarsi di un tale passepartout. Una disputa che si è risolta a favore del Dipartimento di Giustizia americano. Si chiude così, per il momento, la battaglia Fbi Apple. O forse no, dal momento che la società guidata da Tim Cook ha subito messo in chiaro di voler conoscere il metodo utilizzato per sbloccare l’iPhone.
“Il governo è riuscito ad accedere con successo ai dati contenuti dell’iPhone di Farook per questo non ha più bisogno dell’assistenza di Apple” è la dichiarazione rilasciata dal Dipartimento di Giustizia. E’ un duro colpo per il colosso di Cupertino, che vede crollare il mito dell’inviolabilità dei sistemi operativi Apple. La disputa aveva sollevato nuovi interrogativi in tema di privacy e sicurezza, con Tim Cook che si era appellato addirittura al Presidente Obama, chiedendo una presa di posizione. Ma non è detto che la questione Fbi Apple sia finita qui. Ironia della sorte, ora i ruoli si sono invertiti, ed è la Apple a chiedere ai federali di condividere le informazioni. L’Fbi non si è ancora pronunciato a riguardo, ma esiste naturalmente la possibilità che rifiuti, decidendo di rendere l’informazione “top secret”.
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Twitter: @JoelleVanDyne_