Da diverso tempo si parla dell’utilizzo di cannabis a scopo terapeutico, la cerchia dei paesi che hanno varato una legge per legalizzare l’utilizzo di marijuana come medicinale e a scopo ricreativo si sta allargando. In alcuni paesi degli USA come il Colorado, l’Oregon e l’Alaska la cannabis è completamente legale e in 14 Stati il suo utilizzo è stato depenalizzato; l’Uruguay è stato il primo paese a legalizzare questa droga leggera in tutte le sue forme, in Colombia, Porto Rico e Cile è legale solamente l’utilizzo a scopo terapeutico, mentre in Slovenia è consentita la vendita di farmaci a base di cannabinoidi, ma non il consumo diretto di marijuana. In Italia diverse i cittadini di Abruzzo, Veneto, Val d’Aosta, Toscana, Umbria, Marche, Puglia, Sicilia e Friuli Venezia Giulia possono utilizzare la cannabis a scopi medici.

In Cile sono state piantate più di 6000 piante di marijuana che hanno dato vita alla più grande piantagione legale di cannabis dell’America Latina, la piantagione si trova precisamente a Colbùn ed è sorvegliata dalle forze dell’ordine che impediscono furti o danneggiamenti alle piante. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Daya, il presidente Ana Marìa Gazmuri ha dichiarato :” Soltanto il 10% delle persone che nel mondo hanno bisogno di cure palliative riescono a riceverne. Qui offriamo un’alternativa a buon mercato, efficace e sicura per rispondere a una richiesta”. Infatti la cannabis può alleviare il dolore, è indicata nel trattamento di nausea e vomito nei pazienti affetti da tumori, aiuta a combattere le convulsioni date dall’epilessia, i colliri derivati dalla cannabis sono efficaci per la cura del glaucoma e ci sono diversi studi sperimentali circa i suoi effetti antidepressivi, antitumorali e antispasmodici. È il cannabidiolo, principio attivo presente nella marijuana insieme al THC, ad avere diverse proprietà farmacologiche e diversi studi testimoniano il fatto che non abbia effetti collaterali di rilievo; mentre per quanto riguarda il THC se dosato in modo corretto può dare sollievo ai pazienti.

La piantagione del Cile produrrà circa 1,5 milioni di tonnellate di cannabis tra marzo e maggio che sarà utilizzata per realizzare farmaci a scopo terapeutico e altri che sono ancora in fase di sperimentazione. Questo progetto è appoggiato da due ospedali pubblici, dall’Università di Valparaíso, del laboratorio Knop, e dell’Instituto Nacional do Câncer.

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