Attentato a Maelbeek: continuano le ricerche di Patricia Rizzo
“Cari tutti… non abbiamo ancora notizie di mia cugina Patricia Rizzo scomparsa dopo l’attentato a Maelbeek stamattina… Se avete delle informazioni diverse da quelle del call center e degli ospedali vi prego di contattarmi.. Aiuto, aiuto, aiuto!”
Ieri l’appello straziante di Massimo Leonora sui social per la scomparsa della nostra connazionale della quale purtroppo non si hanno ancora notizie.
48 anni, Italo-belga, di origini siciliane, i nonni di Calascibetta, un paesino in provincia di Enna, si erano trasferiti in Belgio per lavorare nelle miniere, la famiglia piano piano li aveva seguiti conservando però la cittadinanza italiana, come spiega in tutta fierezza anche il cugino in un’intervista ” Perchè l’Italia resta il nostro paese”.
Patricia Rizzo, dirigente, fino al 2008, dell’Efsa, l’Authority alimentare europea, ex dipendente Eacea, l’agenzia della Commissione Ue che si occupa di audiovisivi, da qualche mese lavorava come funzionaria italiana per la Ercea, la Commissione europea per la ricerca a Bruxelles, si recava a lavoro, come ogni mattina, in metropolitana. Alle 9:15 la forte esplosione nella stazione metropolitana di Maelbeek, la fermata per tutti i lavoratori delle istituzioni europee: le due uscite, infatti, conducono da un lato, alla sede della Commissione europea, e dall’altro al Consiglio europeo. Un vero e proprio attacco al centro nevralgico dell’ Unione Europea. Da quel momento non si hanno più notizie di Patricia Rizzo.
I genitori della donna sono stati immediatamente accompagnati presso l’ospedale militare di Konigin Astrid, dove è presente un importante centro di soccorso per gli ustionati e dove sono stati condotti quasi tutti i feriti dell’attentato in metropolitana. Purtroppo la deflagrazione avvenuta con bombe contenenti ventri e chiodi, ha reso ancora più complessa l’attività di riconoscimento delle vittime. Ventitre ore fa, l’ultimo messaggio, colmo di speranza, del cugino di Patricia : “Siamo sempre qui, ma non sappiamo ancora se è all’ospedale di Neder… Forza, incrociamo le dita e crediamoci! “