Pratiche aggressive nel recupero crediti: si al risarcimento
Il Tribunale di Chieti con sentenza 883/12, riconosce il danno da lesione non patrimoniale per le insistenti telefonate al lavoro e ai parenti per convincere il cliente a restituire il prestito.
Il diritto al risarcimento, si configura per aver dovuto fornire imbarazzanti spiegazioni al datore e ai parenti su questioni molto private anche se all’atto della stipula del contratto di finanziamento il cliente autorizzava la banca al trattamento dei suoi dati personali, anche mediante la trasmissione delle informazioni all’azienda delegata al recupero crediti.