La protesta degli insegnanti messicani si prende una pausa
Dopo quasi due mesi di sciopero la Sezione 22 degli insegnanti dello Stato di Oaxaca, nel Messico meridionale, iscritti alla CNTE (Coordinadora Nacional de los Trabajadores de la Educación), un sindacato nato in opposizione a quello ufficiale dipendente dal Ministero dell’Istruzione, ha deciso di avviare, con un po’ di ritardo, il nuovo anno scolastico.
Lunedì 14 ottobre ha avuto quindi luogo il rientro a scuola da parte di una delle Sezioni più polemiche nei confronti della Riforma dell’Istruzione, entrata in vigore lo scorso febbraio. Il ritorno alla normalità non è però avvenuto senza ostacoli. Per comprendere le ragioni delle difficoltà incontrate dai maestri ‘rivoluzionari’ al rientrare alle rispettive scuole è bene sottolineare ciò che il loro abbandono, iniziato lo scorso 19 agosto, ha provocato alle varie comunità. Lo sciopero dei maestri militanti infatti ha lasciato, per ben 56 giorni, 1milione e 500mila alunni senza lezioni e, per far fronte a questo enorme disagio, gli insegnanti della Sezione 59 appartenente al SNTE (Sindicato Nacional de Trabajadores de la Educación), ovvero quello ufficiale, hanno svolto le lezioni al posto dei primi. La lunga assenza dei manifestanti contro la Riforma, nel frattempo stanziatisi nella piazza centrale della capitale messicana, il Zocalo e occupati a bloccare la città con varie marce di protesta, ha alimentato nei maestri ‘diligenti’ della Sezione 59, nei genitori degli alunni e negli alunni stessi, indignazione e voglia di ribellione nei confronti dei primi. Prolungando una battaglia persa in partenza infatti, i maestri della Sezione 22 non hanno fatto altro che creare disagi alla popolazione di Città del Messico e ai bambini di Oaxaca, nel caso specifico.
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In 106 dei 570 municipi dello Stato al sud del Messico dunque i maestri della Sezione scioperante, al loro rientro, sono stati allontanati dalle scuole con il conseguente divieto di riprendere le lezioni. In alcune entità inoltre è stato bruciato il materiale utilizzato da questi per lavorare. Nonostante tutti i coloriti episodi il direttore dell’Instituto Estatal de Educación Pública dello Stato di Oaxaca, Manuel Iturribarría, ha assicurato che gli scioperanti non subiranno sanzioni per le proteste di cui sono stati protagonisti fino allo scorso lunedì e che presto saranno ‘consegnate’ loro le scuole occupate dalla Sezione 59, impegnata a provvedere alle lezioni per gli alunni abbandonati a sé stessi negli ultimi due mesi. Gabino Cué, governatore di Oaxaca, ha inoltre informato che ai ‘poveri’ manifestanti è stato garantito lo stipendio per questo periodo di assenza: un diritto anche per chi si dimentica del suo dovere. Risultato: per la Sezione 22 non è cambiato e non cambierà nulla, agli alunni invece non verranno riconosciuti questi due mesi di lezione extracurriculari e dovranno recuperare, attraverso la riduzione dei giorni festivi e l’aumento dell’orario scolastico, ciò che hanno perso malgrado la loro volontà.
di Ilaria Francesca Petta
Fonti: http://www.eluniversal.com.mx/estados/2013/maestros-seccion22-quema-oaxaca-958194.html