«Priebke boia!», scontri ai funerali
Si sono tenute oggi le esequie in forma privata per la salma dell’ex SS nazista Erich Priebke. All’interno de “la prima casa della Fraternità” dei Padri Lefebvriani, nell’istituto S.PioX di Albano Laziale, alle porte di Roma.
La messa è stata celebrata con rito tridentino, come da usanza della confraternita Lefebvriana, in opposizione al dialogo religioso e all’ecumenismo. A dare l’ultimo saluto, soltanto pochi parenti e conoscenti più intimi. Fin dal passaggio del carro funebre con la salma del nazista, si sono verificate complicanze che hanno messo a dura prova le forze dell’ordine, dispiegate per blindare il tempio, e il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro.
I problemi sono scaturiti dalle pressioni di gruppi estremisti di destra che volevano partecipare al rito funebre e, invece, sono stati allontanati. Il Prefetto ha valutato di sospendere il passaggio del feretro atteso in chiesa, con un’ordinanza, intorno alle h16.00.
Reticente anche il Sindaco Nicola Marini e non concorde, in prima battuta allo svolgimento dei funerali nel comune di Albano, queste le dichiarazioni: «Sono allibito che fino ad ora nessuna istituzione abbia avvisato. Ho saputo la notizia dai giornalisti e di questo sono moralmente e civilmente allibito. Sono molto preoccupato di quello che potrà essere l’ordine pubblico, la gente si sta già radunando. E’ una ferita lacerante. Sicuramente non consentiremo la tumulazione, visto che è di nostra competenza».
Durante il rito, alle porte della Chiesa, striscioni di protesta da parte di cittadini e manifestanti antifascisti: «Priebke boia!… Buttatelo nella discarica!»
Diverse centinaia di manifestanti al coro «Siamo tutti antifascisti!» e cantando «Bella Ciao!», si sono radunati intorno alla Chiesa in opposizione alla celebrazione funebre dell’ufficiale carnefice.
Da subito gli scontri hanno coinvolto forze dell’ordine e cittadinanza, con momenti di alta tensione per l’aggressione con calci e pugni addosso al carro funebre. I manifestanti hanno tentato di impedire l’arrivo della salma sbarrando i cancelli, ma invano, gli agenti in tenuta antisommossa li hanno bloccati creando un cordone di respingimento.
Forse la salma non rientrerà a Roma.
Qua e là qualche parapiglia ha creato disagi alla celebrazione delle esequie per colui che, per ogni suo simile SS, ne eliminava cento, ognuno dei quali ammassato in una fossa comune. E qui giace, con i corpi massacrati delle vittime del nazismo e con tutti coloro che hanno subito la ferocia della dittatura, ogni resto della dignità umana ma la memoria continua a rifiorire, sempre, per tutti.
Eva Del Bufalo