Violenza sulle donne: nuovi episodi a Genova e Roma

L’11 ottobre è stata una data importante per la lotta al femminicidio, il Senato ha trasformato il decreto contro la violenza sulle donne, presentato dal governo e già approvato alla Camera dei Deputati, in legge. Ma i casi di violenza e omicidio nei confronti del ‘sesso debole’ sembrano non arrestarsi, l’ultimo caso in ordine di tempo riguarda una giovane di origini venezuelane che è stata sequestrata e violentata per tre giorni, finché non è riuscita a scappare.

La vicenda è avvenuta vicino Genova. La donna, che soggiornava presso una conoscente di origini ecuadoriane, ha incontrato il suo aguzzino, un marocchino suo coetaneo, grazie a questa amicizia comune, e una semplice conoscenza si è trasformata in un incubo. L’uomo ha sequestrato la giovane venezuelana, portandola in un capannone abbandonato vicino Pegli, lì per tre giorni ha picchiato e abusato sessualmente della donna. In seguito il marocchino ha deciso di portare con sè la vittima, in centro a Genova, in un negozio di telefonia, in cui doveva portare un cellulare, che poi si è scoperto rubato, ad aggiustare. Per la giovane si è aperta la possibilità di fuggire: infatti grazie alla confusione che c’era nel negozio è riuscita a scappare e raggiungere l’ospedale più vicino. I medici hanno curato le lesioni sul viso e sulla caviglia, ricoverando la donna per accertamenti e rilasciando una prognosi provvisoria di dieci giorni. Nel frattempo la polizia, grazie al racconto dettagliato della giovane, ha trovato il capanno e il materasso dove si sono consumate le ripetute violenze che è stato analizzato a fondo dalla scientifica. Sempre grazie alla vittima che conosceva nome e cognome del suo aguzzino, l’uomo è stato arrestato e rinchiuso al carcere Marassi in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Dalle indagini è emerso che il giovane marocchino era un pregiudicato senza fissa dimora e a breve poi verranno riascoltate sia la vittima che la donna ecuadoriana.
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Quello di Genova è l’ennesimo caso di violenza e nel weekend si sono registrati altri due episodi, questa volta nella Capitale, in uno dei quali è stata protagonista una minorenne. Nel primo caso si trattava di violenza domestica: a Cave è stato arrestato un trentacinquenne romeno che ha picchiato sia la moglie che la suocera, e non è la prima volta, infatti era già stato denunciato dalle donne per lesioni personali. Dopo essere tornato a casa ubriaco ed aver distrutto i mobili di casa, si è accanito sulle donne. La suocera è riuscita a fuggire, chiudersi in camera e chiamare il 112. L’uomo è stato arrestato e portato a Rebibbia, dopo che anche i figli della coppia hanno confermato gli anni di percosse nei confronti della mamma e della nonna. L’altra storia riguarda una minorenne di origini romene, che portata in Italia con la scusa di un futuro migliore, è stata invece violentata e derubata dei suoi documenti da un connazionale di 58 anni. Grazie al coraggio della giovane di raccontare il fatto alla polizia, l’uomo è stato denunciato per ricettazione e rapina.
Queste sono storie di donne con un lieto fine, in cui l’aguzzino è stato arrestato, ma non sempre è così. La legge contro il femminicidio è un grande passo avanti contro questa piaga sociale, ma la strada è ancora lunga. Intanto comunque sono molte le iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica, l’ultima è la Notte Rossa che si è svolta ieri sera a conclusione di una settimana di spettacoli sul tema al Teatro Lo Spazio di Roma, che ha coinvolto non solo l’Italia ma anche gli Stati Uniti.

Fonti: Ansa, Agi

di Flavia Donati

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