Roma: polemiche sulla mamma sindaco Giorgia Meloni
La corsa per la poltrona di sindaco di Roma si arricchisce di significati materni con la probabile candidatura del segretario di FdI, la mamma sindaco Giorgia Meloni. L’eventuale candidatura della “mamma sindaco” ha generato una serie di inevitabili polemiche interne alla coalizione di centro destra, da parte di chi reputa rischiosa un campagna elettorale in stato interessante , visto il feroce clima politico che si respira alla corte di Marco Aurelio.
Nei giorni scorsi Guido Bertolaso, candidato sindaco per Forza Italia, sostenuto dalla destra moderata,già braccio destro di Berlusconi e sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’emergenza rifiuti in Campania, commissario straordinario per il terremoto dell’Aquila del 2009 e successivamente coinvolto nello scandalo di “La Maddalena” con l’avviso di garanzia in merito all’inchiesta sugli appalti del G8, ha espresso il suo parere contrario alla candidatura del presidente di Fratelli d’Italia, mostrando apprensione per il suo stato gravidico con un laconico e definitivo :“…la Meloni deve fare la mamma…”. Nel pomeriggio il leader di FdI , dopo un consulto tutto interno al suo partito e probabilmente con Salvini, che caldeggia fortemente la sua candidatura, prenderà una decisione in merito; sembra del tutto scontata, però, la sua decisione di sfidare gli altri candidati del centro destra (Bertolaso, Storace, Marchini) per la poltrona capitolina. Favorevoli, giungono, le opinioni del premier Renzi, del Ministro Boschi e di gran parte della sinistra democratica Il merito della discussione sta assumendo, però, significati che travalicano il mondo politico/amministrativo, sprofondando in acque torbide e polemiche, tra il sessismo e il moralismo, dividendo ancora una volta i favorevoli dai contrari su terreni dialettici dove il femminismo più ingombrante e il maschilismo più becero si scontrano su piani patetici ed amorali, anacronistici e stucchevoli. La maternità è una materia che viaggia su un binario esclusivamente personale , fatto di istinti ed emozioni intime, in simbiosi col feto e la nuova vita; un viaggio dal quale sono escluse e bandite polemiche e giudizi meramente personali ed affaristici. Allo stesso modo, una considerazione non favorevole ad un impegno gravoso e feroce, come una campagna elettorale durante una gravidanza, non è da ritenersi, a prescindere, maschilista e denigrante, atavica e discriminante. L’augurio è che la mamma sindaco Giorgia Meloni possa decidere in piena autonomia e coscienza, con il giudizio e l’istinto materno che mai, o raramente, cadono in errore.