NBA: risale Utah, bagarre ad Ovest
Nottata di sorprese in NBA, cadono le due squadre più in forma ad Est, Chicago batte Toronto e sorpassa Detroit, ad Ovest Portland accusa la fatica e Utah tenta di scalzare una fra le habituée della post season. A picco Sacramento, si ritira uno storico arbitro, è tempo di March Madness.
Ci stiamo avviando alla fase conclusiva della stagione regolare, molte compagini stanno ancora lottando per assicurarsi un posto ai playoff. La corsa è particolarmente interessante ad Ovest, squadre sempre qualificate negli ultimi anni quali Dallas, Houston e Portland vedono minacciata la propria posizione da Utah. Inevitabile che accadesse, data l’età avanzata di Nowitzki, gli equivoci tattici dei Rockets e la cessione di Aldridge. I giovani Jazz hanno disputato una stagione di livello, accusato una fase di calo ed ora sono in piena risalita, pronti a riaffacciarsi all’élite NBA con la memoria ai gloriosi tempi di Stockton to Malone.
Stanotte Utah ha colto contro Cleveland il terzo successo consecutivo. Pur privi di Hayward, causa fascite plantare ed opposti ad una delle favorite per l’anello, i Jazz hanno contato su Favors, autore di una stagione eccellente ed avuto 28 punti da Rodney Hood, più forte anche dei dolori alla schiena. Utah ha piazzato lo strappo decisivo con un parziale di 16-2 nell’ultimo quarto. Houston si mantiene due vittorie sopra ai Jazz grazie al netto successo su Memphis. Nove giocatori in doppia cifra per i Rockets, Harden ha potuto riposare metà partita contro un avversario falcidiato dalle assenze, problemi al polso per Stephenson, al ginocchio per Randolph, tendinite per Conley. Dallas ha lo stesso record dei rivali texani, 34-33. Ieri ha fermato Charlotte, che veniva da 7 successi filati. Coach Carlisle ha scelto un quintetto piccolo e l’intensa difesa dei suoi ha tenuto gli Hornets di Walker su basse percentuali.
Troppo forte Oklahoma per Portland. Westbrook ispirato, è giunto in tripla doppia già prima dell’intervallo. Oggi questo sarebbe un accoppiamento playoff, il 128 a 94 è stato un messaggio, come ha detto Durant. Golden State prosegue la propria marcia verso la storia, dovrà vincere 13 delle ultime 16 per superare il record dei Bulls di Jordan. Non poteva essere avversario serio New Orleans nel giorno del 28° compleanno di Curry.
L’incerottata Chicago contro la lanciata Toronto. Risultato in apparenza scontato e così è stato: vittoria Bulls, come accade da 9 incontri consecutivi. L’ultimo successo Raptors risale a San Silvestro 2013. Ha stupito McDermott con 29 punti, è rientrato Butler che ha messo l’ultimo libero e poi difeso forte su DeRozan. Chicago torna appena davanti a Detroit, un classico duello anni ’80 ora un po’ annacquato. I Pistons sono stati abbattuti in trasferta da Washington, che a sua volta tenta un’improbabile rimonta. 43 punti di scarto, Wizards orchestra perfetta con Wall a dirigere. Fra terzo e sesto posto ad Est abbiamo in un fazzoletto Boston, Miami, Atlanta e Charlotte. Gli Heat tentano di piazzarsi al meglio anche grazie ai loro rookies. Winslow e Richardson sono stati protagonisti nel successo su Denver, serata resa speciale anche dal ritorno al palazzetto in borghese di Bosh, ancora alle prese con il pericoloso coagulo di sangue alla gamba.
Sacramento è in caduta libera, i rapporti fra coach Karl e Cousins sono ai minimi termini. La stella dei Kings è il quarto marcatore NBA, ma la sua incostanza ed i suoi limiti difensivi lo rendono un problema più che una risorsa.
Si è ritirato dopo 39 anni e più di 2000 gare dirette Joe Crawford, uno dei più famosi arbitri della lega. Avrebbe dovuto smettere a fine anno, ma i postumi di un’operazione al ginocchio lo hanno convinto ad anticipare la pensione.
Stanotte scatta la fase finale del torneo NCAA. C’è stato più equilibro del solito, niente record immacolati, guidano le conference Kansas, North Carolina, Virgina ed Oregon. Ingram di Duke e Brown dei Bears i principali sogni dei club professionisti in cerca di rinascita, gli scout NBA non potranno vedere l’atteso Ben Simmons, visto che Louisiana State – il college di Shaquille O’Neal – non si è qualificata. March Madness: da qui al 4 aprile sarà in America l’argomento principale.