Peeple: l’app per recensire le persone
Alberghi, ristoranti, luoghi d’interesse, cosmetici e chi più ne ha più ne metta: ormai per qualsiasi cosa si può trovare con estrema facilità una commento su internet con tanto di stelline al seguito che indicano il livello di gradimento di chi ha utilizzato quel servizio. Nell’epoca del 2.0 ci si affida alla rete per qualsiasi cosa e le recensioni on line sono ormai un valido aiuto per chiunque. Ma se pensavate che ormai si recensisse già tutto il “recensibile” vi sbagliavate: da oggi sarà possibile farlo anche con le persone, grazie ad una app.
Si chiama Peeple e permette di esprimere la propria opinione su ex fidanzati, amici, colleghi, vicini di casa o datori di lavoro al pari di un albergo o di un ristorante. Quest’app era stata lanciata sul mercato nella sua versione di prova nell’ottobre scorso e, dopo due settimane circa, era scomparsa dall’Apple Store per riapparire qualche settimana fa e ora è disponibile in tutto il Nord America per IPhone e IPad. L’idea di Peeple è di due imprenditrici, Julia Cordray e Nicole McCullough, che, dopo due anni di lavoro, forse rivoluzioneranno il modo di vivere le relazioni interpersonali. Nonostante le diverse polemiche che Peeple ha ricevuto, gli investimenti raccolti per il suo lancio sul mercato sono stati di ben 7.6 milioni di dollari e l’8 marzo è stata al primo posto tra i trend di ricerca sull’Apple Store in America.
Per potersi registrare su Peeple bisogna aver compiuto 21 anni, avere un profilo Facebook attivo da almeno 6 mesi, è necessario inserire al momento della registrazione anche il numero di cellulare, utilizzare il proprio nome reale e si possono recensire solo gli user che si conoscono. Gli ambiti sui quali si può esprimere un giudizio sono tre: personale, professionale e sentimentale e gli utenti possono scegliere se pubblicare il profilo solo in una specifica sezione o su tutte e tre. Inizialmente per esprimere il proprio “livello di gradimento” nei confronti di una persona su Peeple venivano utilizzate le classiche stelline, ora sono state sostituite da dei valori numerici, quindi si darà un vero e proprio voto che andrà a costituire il “Peeple Number”, ovvero la media dei punti ricevuti in ogni sezione.
Si possono recensire anche gli utenti non registrati, ma di questi sono rese disponibili subito solo le recensioni positive, mentre tutti i giudizi negativi vengono pubblicati dopo 48 ore per dare la possibilità alla persona in questione di difendersi. Prima di scrivere un commento, Peeple chiede di rispettare le leggi sulla diffamazione, evitando qualsiasi tipo di parola offensiva, discriminazioni di razza, sesso o etnia; se un utente viola le regole, verrà avvertito via mail del suo comportamento inadeguato e il suo profilo verrà disattivato. Non è possibile cancellare i commenti negativi e ogni utente è libero di disattivare il proprio profilo in qualsiasi momento.
E se Peeple permette di giudicare le persone, le persone giudicano Peeple e le perplessità su quest’app sono molte. Alcune persone sono molto spaventate ma Peeple tranquillizza: la sua filosofia si fonda sull’aiutare le persone a costruire relazioni migliori, non a distruggerle. L’idea che sta alla base di quest’app in parte è racchiusa anche in Linkedin, il servizio web che permette di creare delle reti sociali in ambito prettamente professionale, dove si possono confermare o aggiungere competenze sui profili delle persone con cui si è in collegamento e lasciare un commento circa l’esperienza lavorativa condivisa con l’utente in questione. Effettivamente anche Peeple può essere un valido aiuto in ambito lavorativo, per scoprire i pareri degli altri, mentre, per quanto riguarda la vita sentimentale, la situazione è un po’ più complicata e bisogna essere cauti e stare attenti che, qualche parola di troppo, non metta “off-line” un rapporto!
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