Primarie del centrosinistra a Napoli: respinto il ricorso Bassolino
Respinto il ricorso Bassolino. Non si placa lo scontro nel Pd sulle primarie del centrosinistra a Napoli. Il Comitato organizzatore delle primarie del Pd a Napoli ha bocciato il ricorso presentato da Antonio Bassolino sul caso primarie del centrosinistra. Il ricorso è stato ritenuto “irricevibile” perché presentato in ritardo. L’inammissibilità del ricorso è stata approvata con 8 voti favorevoli e 1 contrario. L’unico voto contrario è stato di Fabio Benincasa, rappresentante di Centro Democratico. L’ex sindaco di Napoli ed ex Governatore della Regione Campania aveva chiesto l’annullamento del voto in 5 (i seggi 45, 46, 58, 61, 62) dei 78 seggi allestiti nel capoluogo campano, per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra, per presunte irregolarità. Inoltre, nel seggio 62, del Rione Scampia, si fa esplicito riferimento alla “presenza camorristica”.
Nel Pd è scoppiata la polemica dopo la bocciatore del “ricorso Bassolino”. L’ex segretario Pierluigi Bersani definisce «E’ irrituale che ci siano stati pronunciamenti di esponenti dell’esecutivo del partito prima della commissione di garanzia. A prescindere dagli esiti, non ci dovrebbero essere queste sgrammaticature e bisogna entrare nel merito perchè c’è un problema politico gravissimo: il disagio dei nostri elettori».
Il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini dichiara: «episodi singoli non mettono in discussione una consultazione che è stata ampia e partecipata», facendo intendere proprio che i vertici dem hanno blindato l’esito del voto. Anche il presidente Pd, Matteo Orfini, prima ancora del verdetto della commissione, dichiara: «Valeria Valente è la candidata del centrosinistra a Napoli … singoli episodi discutibili non inficiano il risultato».
Sulla vicenda interviene anche il leader di SinistraDem, Gianni Cuperlo: «Ho rispetto per gli organi di garanzia del nostro partito ma di fronte all’esito della vicenda di Napoli, con il respingimento del ricorso, si pone un tema che è la necessità di superare la giurisprudenza domestica, che viene esercitata in una logica di partito locale laddove i membri sono espressione delle correnti da giudicare».
La telenovela del Pd non sembra finire qui, dopo le dichiarazioni di Bassolino che non intende fermarsi.
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