Il berretto a sonagli al Piccolo Eliseo

berretto caruso sIeri sera al Piccolo Eliseo Patroni Griffi è stato messo in scena lo spettacolo Il berretto a sonagli di Pirandello, diretto da Francesco Bellomo. Tra i protagonisti principali: Pino Caruso, Emanuela Muni, Alessio di Clemente, con la partecipazione di Anna Malvica. Una prima serata che ha visto una notevole affluenza di pubblico e la presenza di volti noti del mondo dello spettacolo.

La storia, ambientata in una cittadina siciliana, narra la rassegnazione di un marito nei confronti dell’adulterio della moglie ponendo come unica soluzione la salvaguardia dell’onorabilità. Il protagonista, Ciampa, interpretato da Pino Caruso, si giostra con estrema facilità e lucidità tra sentimenti contrastanti che spaziano dal dolore all’amore, dalla pietà all’umorismo, passando per l’ironia delle battute taglienti. La scenografia,come ci racconta il regista stesso, semplice, ma efficace per questa rappresentazione, è ispirata ad una casa di una sua vecchia zia, che tendeva a coprire le pareti con teli neri e i mobili e le finestre con dei drappi; come se fosse una metafora di un desiderio di non contaminazione e conseguentemente di una mancanza di rapporto tangibile con le cose o le persone. Il tempo dei due atti passa velocemente grazie all’estrema simpatia dei personaggi che riescono a entrare perfettamente in empatia con il pubblico. La tragicommedia si è conclusa con un applauso fragoroso per tutti gli interpreti, ma solamente per Pino Caruso c’è stata una standing ovation da parte del collega Franco Nero che per mostrargli apprezzamento, dopo essersi alzato in piedi, è andato a stringergli la mano. Alla fine degli applausi Caruso ha ringraziato il pubblico facendolo tornare a casa con delle parole dal retrogusto amaro sulla situazione della crisi del teatro, lui stesso ha detto: “tutti pensano all’economia del Paese, fanno tagli sulla cultura, ma non si rendono conto che l’economia e la cultura sono strettamente collegati. Avete mai visto un paese debole economicamente, ma culturalmente avanzato?”                                                                                                                                

                                                      

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