Finale con il botto per i Mondiali di ginnastica artistica!
Sono passate poche ore, il tempo di una nottata, ma quando si aprono gli occhi le immagini sono ancora vivide. Vanessa Ferrari è vice campionessa mondiale del corpo libero. Si sono concluse ieri, infatti, le gare dei Mondiali di Anversa, e il sorriso, dopo un paio di eventi spiacevoli, ce lo ha strappato lei, la ventitreenne che, dopo le Olimpiadi, non si è buttata affatto giù, anzi.
Sulle note di un coinvolgente tango, Tangled up di Caro Emerald, Vanessa è scesa in campo per prima e con un punteggio di 14.633, che ha lasciato trasparire un po’ di delusione sul volto, ha mantenuto fin da subito la seconda posizione e l’argento. Una vittoria che Vanessa ha dedicato ai familiari e al ragazzo, il ginnasta Andrea Cingolani, e al ricordo della tragedia pochi di Lampedusa. Un esercizio che ha coinvolto il pubblico, che dalla seconda diagonale in poi l’ha accompagnata con battiti di mano a ritmo di musica. Vanessa ha bloccato tutte le diagonali e i salti, ha legato la coreografia con gli elementi tecnici, ha fatto commuovere la sua compagna di squadra Carlotta Ferlito, ma non solo lei. Nonostante il ricorso del c.t. Enrico Casella non sia andato a buon fine, ricorso avvenuto per un collegamento non riconosciuto (cosa che ha lasciato perplessi tutti quanti), la ginnasta non si è lasciata andare. Forse, in questo esercizio, ha scaricato anche il nervosismo e la rabbia accumulata nella mezz’ora precedente a causa dell’opportunità di un bronzo mancato alla trave.
Anche quella è stata una gara che ha fatto discutere, nella quale si giocava una medaglia anche Carlotta Ferlito, la “piccola regina” azzurra di questo attrezzo. Salita per seconda, in seguito alla Mustafina che ha ottenuto un punteggio di 14.900 che le ha fatto conquistare l’oro, la Ferlito ha eseguito un esercizio perfetto, con un solo piccolo sbilanciamento iniziale, ma senza pecche e senza rammarico. Elegante, bella, sorridente, la giuria le ha dato 14.283, un punteggio un po’ troppo basso. Vanessa, salita dopo di lei, ha ottenuto un 14.300 e ha superato, di davvero pochi millesimi di decimi, la sua compagna. Purtroppo entrambe le valutazioni non sono bastate per il podio. La cinese Shang ha fatto troppi sbilanciamenti (14.133), l’americana Biles ha quasi rischiato una caduta e si era posizionata quarta, pari merito con la cinese, l’altra americana, la Ross, ha ottenuto 14.833 andando a posizionarsi seconda e facendo scivolare le italiane in terza e quarta posizione. Infine, la Iordache e la Rodionova si sono entrambe giocate la possibilità di una medaglia, cadendo. La Biles e la Ross, non contente del risultato, nel corso della gara hanno fatto ricorso e, aumentando il punteggio D, la Biles, per soli 33 millesimi e arrivando quindi a 14.333, si è posizionata in terza posizione. Fuori, quindi, anche Vanessa. {ads1}
Sembra un susseguirsi di numeri, ma gli stessi 33 millesimi, il giorno prima, hanno lasciato fuori dal podio Alberto Busnari nella finale del cavallo con maniglie. Terza medaglia di legno consecutiva per lui dopo le Olimpiadi e gli Europei, un guinnes, come ha preferito scherzare e sdrammatizzare lui stesso, che però non vale una medaglia. Meno ironica è stata Carlotta che dopo la gara si è sfogata alla telecamere della Federazione. Senza entrare nel merito delle parole che sono state dette, la ginnasta ha avuto, giustamente, da ridire sulla giuria e sui punteggi. Effettivamente, sta diventando un po’ una barzelletta la storia dei quarti posti italiani, sempre per millesimi i massimo pochissimi decimi. Cosa c’è che non va con i nostri esercizi? Cos’è valutato così diversamente da un’americana o da una russa? Questo mondiale, che ci ha regalato forti emozioni, ci lascia anche grandi dubbi e molte perplessità per delle storie che sembrano copioni di un film già visto. La cosa che più spaventa e preoccupa è che i nostri ginnasti perdano la speranza e la voglia di lottare. La speranza, come abbiamo detto più di una volta, sarà anche l’ultima a morire, ma a volte sarebbe bello se la giustizia prendesse un po’ più di sopravvento. Fortunatamente, il sorriso di Vanessa, le lacrime di Carlotta e gli occhi lucidi di Alberto ci fanno ben sperare e ci fanno andare avanti sempre a testa alta.