Fotografia – Festival Internazionale di Roma
“Sospensione e assenza in fotografia, per riflettere sull’atto di fotografare, sulla specificità della disciplina – anche in relazione alle nuove tecnologie -, sul concetto di sottrazione e sul confine tra la fotografia e le altre arti”.
Tema Vacatio inteso come assenza di fotografia, un modo per dar valore a questa forma d’arte spesso confusa o comunque inserita all’interno di altre discipline. Una scelta tutt’altro che comune per la XII edizione del Festival Internazionale di Roma che è stato inaugurato venerdì 4 ottobre ed è aperto al pubblico fino all’8 dicembre. Ed è proprio questo primo weekend a esprimere il mood del festival attraverso dei workshop dedicati anche ai più piccoli. {ads1} Questi, a favore della didattica – caratteristica nota del Macro di Roma -, rappresentano il primo punto di contatto con il grande pubblico, sempre pronto a lasciarsi coinvolgere. Il Direttore artistico Marco Delogu ha ben pensato di spostare la sede della manifestazione in Via Nizza proprio per creare una “vera e propria piazza/piattaforma di esposizione, presentazione e discussione intorni alla fotografia”. Tra gli artisti più noti ci sono Adam Broomberg & Oliver Chanarin (Deutsche Prize), Tim Davis il condottiero dell’XI edizione della Commissione Roma, Patrick Faigenbaum (premio Henri Cartier Bresson), Gigi Giannuzzi, Guido Guidi e Paolo Pellegrin. Sono coinvolti noti critici e in programma non mancano le lecture che vedono come protagonisti proprio molti tra i sopra citati. {ads1} Un programma tanto ricco quanto variegato, curato nei minimi dettagli in modo da soddisfare chiunque ne sia interessato o quanto meno incuriosito. Duecento fotografi, duemila fotografie e oltre cento tra book signing, concorsi, esposizioni, letture e workshop. Spazio anche all’editoria indipendente (o selfpublished), tanto fastidiosa nel settore stesso quanto in voga. “Asciugare tutto, arrivare all’assenza come essenza. Rispettare la condizione individuale e di solitudine”, questo per esprimere che partendo dalle “singole identità” si combattono le assenze nel mondo “interrogandosi su quanto la fotografia possa spaziare anche in terreni non reali” attraverso la forza della testimonianza. Per la prima volta in dodici edizioni il festival lancia il crowdfunding che offre una serie di benefit in base alla donazione che si vuol dedicare all’artista (crowdfunding.fotografiafestival.it).