Processo Ilva: 47 imputati rinviati a giudizio

Di nuovo tutti a giudizio. Questo è il responso del giudice dell’udienza preliminare di Taranto Anna De Simone. Sono 47 gli imputati rinviati a giudizio coinvolti nell’inchiesta che riguarda il presunto disastro ambientale causato dal siderurgico: 44 persone fisiche tra cui dirigenti dell’Ilva, politici e imprenditori e 3 società (Ilva, Riva Fire e Riva Forni elettrici).

Il processo era tornato all’udienza preliminare dopo che la Corte d’assise di Taranto, nel dicembre appena passato, aveva rilevato un vizio di forma. Questo riguardava nella mancata indicazione del difensore d’ufficio per 10 imputati senza legale di fiducia. Il collegio giudicante sarà composto dagli stessi due giudici, Michele Petrangelo e Fulvia Misserini, che avevano deciso per il rinvio degli atti al gup. La prima udienza è stata fissata per il 17 maggio di fronte alla Corte d’assise.

Tra gli imputati molti esponenti politici tra cui Nichi Vendola, ex presidente della regione e leader di Sel, accusato di concussione. Avrebbe, infatti, secondo i magistrati, fatto pressioni sul dirigente dell’Agenzia regionale dell’ambiente perché avesse una posizione più conciliante con l’Ilva. Coinvolti anche l’allora capo di gabinetto Davide Pellegrino, l’ex presidente della provincia Gianni Florido e l’attuale sindaco di Taranto Ippazio Stefano.

Secondo una perizia epidemiologica l’Ilva sarebbe responsabile di emissioni nocive che avrebbero causato la morte di quasi 400 persone. Questa l’accusa respinta dalla difesa, secondo cui lo stabilimento rispettava i parametri dell’Autorizzazione integrata ambientale. Ciò viene spiegato dall’avvocato Pasquale Annicchiarico, difensore di Nicola Riva, così: “Nella perizia dei pm è stato utilizzato il paramento dei 20 microgrammi su metro cubo per le emissioni di Pm10 che non è quello previsto dalla legge. Il riferimento dovrebbe essere invece di 40 mg”. Mentre si dovrà fare luce su questo, entro giugno i commissari di Ilva si apprestano ad affittare o a vendere gli impianti aziendali, come è previsto dal bando deciso dal governo, per cercare di salvare la produzione e i posti di lavoro.

Twitter: @Francesco Nespoli

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