Germania, trovate tracce di diserbante nella birra
Birra al pesticidia. Lo rivela l’Ansa, a Monaco sono stati effettuati dei test su diverse note birre tedesche, contenenti tracce di diserbante glifosato. Sono state testate oltre 14 birre tra le più conosciute e amate dagli intenditori del pianeta: Paulaner, Krombacher, Jever, Beck’s, Warsteiner, Erdinger, Radeberger, Augustiner, Franziskaner, Bitburger, Oettinger, Veltins, Hasseroeder, Konig Pilsner.
Secondo alcuni esperti il pesticida non sarebbe cancerogeno, mentre per altri sarebbe estremamente pericoloso per la salute e per l’incolumità generale dell’uomo. L’accusa rivolta all’Unione dei birrai tedeschi è quella di non controllare accuratamente le materie prime e tutti i processi che portano alla creazione della bionda tedesca. Il BFR, ossia l’Istituto che valuta i rischi in merito, avrebbe lasciato intendere che, per assumere una dose di diserbante glifosato nociva per la salute, bisognerebbe bere oltre mille litri di birra al giorno. Il pericolo quindi sembrerebbe lontano. I birrai tedeschi, e tutti coloro che sono coinvolti nella produzione della birra, sostengono che ogni passaggio venga sempre sottoposto a controlli ferrei, come pure la scelta e l’utilizzo delle materie prime prodotte in Germania. La certezza infatti deriverebbe dai prodotti autarchici, quelli insomma realizzati in Germania, ma non da quelli d’importazione, che solleverebbero una questione spinosa. Resta il fatto che spesso il malto d’orzo viene importato dall’estero, e proprio lì, secondo molti coltivatori tedeschi, potrebbe annidarsi il problema delle tracce di diserbante glifosato utilizzato nelle materie prime. I birrai tedeschi, da parte loro, si difendono strenuamente di fronte alle accuse che gli sarebbero state mosse, secondo loro, ingiustamente. A quanto pare loro effettuano quotidianamente e instancabilmente controlli sul malto d’orzo utilizzato e, affermano, i valori richiesti per legge sono stati sempre rispettati, e i limiti non sono mai stati superati.
Quindi per ora, secondo quanto riportato dagli esperti in materia, probabilmente la birra è salva. E noi ce lo auguriamo davvero.
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