Aspiranti Avvocati: scandalo sull’esame di Napoli

Aspiranti Avvocati di Napoli è il 15 dicembre, inizia l’estenuante 3 giorni dell’esame di Stato per le future toghe, sfilano nel quartiere fieristico della Mostra d’Oltremare circa seimila candidati. Tre prove, un parere motivato in materia civile, uno in materia penale e la redazione di un atto nella materia di preferenza dell’ esaminando.

E’ un vero e proprio tour de force, che incomincia con il lunedì, giorno in cui tutti gli iscritti sono invitati con i loro trolleys a consegnare tutto il materiale a supporto dell’esame, i codici debitamente controllati, perlustrati e autorizzati, vengono riposti sul banco assegnato al candidato per i giorni successivi.

Le mattine seguenti, in tutte le città sede di esame prima di poter accedere nel padiglione interessato, ogni singolo aspirante avvocato deve attraversare un percorso quasi di “stretta sorveglianza”, Roma vanta un regime quasi alla “41bis”, metal detector, perquisizione locale, a random anche personale, borse e buste rigorosamente trasparenti, i panini made in home non verranno esonerati da verifica, vige il divieto di introdurre materiale cartaceo e qualsiasi strumento multimediale.

Eppure a Napoli, qualcosa sfugge o si lascia sfuggire, e non si tratta certo di un formulario al posto di una fetta di prosciutto. La Corte di Appello di Milano, che nel sorteggio incrociato si è aggiudicata la correzione degli scritti di Napoli, scopre l’inghippo, al momento due compiti su dieci sono radicalmente copiati: “Abbiamo notato — racconta la fonte del Corriere del mezzogiorno — che una buona parte dei compiti consegnati era copiata. Non parliamo di ispirazione, ma di una copiatura furibonda. Parola per parola, virgola su virgola. Alcuni temi erano evidentemente uguali fra loro, e questo tutto sommato è comprensibile, ma la stragrande maggioranza dei testi era stato preso da un sito: mininterno.net, che ha pubblicato le tracce e poi le soluzioni. Oggi, soltanto per fare un esempio, su 10 elaborati esaminati, 2 erano copiati”.

L’arcano degli stolti furbetti aspiranti Avvocati è presto svelato, la soluzione offerta on line viene utilizzata integralmente dagli scribi, nessuna parola modificata, nessun taglio, nemmeno una variazione di punteggiatura, tutto perfettamente identico alla matrice virtuale. Allo stato attuale, tutti i compiti copiati sono stati immediatamente annullati, ma la Procura potrebbe anche decidere di invalidare l’intero concorso.

Certo che con una strategia così povera di astuzia e miserrima, i meneghini hanno “salvato” tasche e vita a numerosi papabili clienti degli sciocchi aspiranti principi del foro partenopeo.