I sogni non hanno età: laurea a 88 anni
“I sogni son desideri”, non si smette mai di inseguirli. L’insegnamento concreto giunge da Napoli, da un edificio storico e simbolo di cultura e rilancio morale: l’Università degli studi di Napoli “Federcio II”
Il giorno 18 febbraio, infatti, la signora, oggi dottoressa Anna Valanzuolo Calcaterra, 88 anni compiuti, si è laureata con il massimo dei voti in Filologia Moderna con una tesi su :“Dante nella produzione letteraria e nella critica di Ugo Foscolo”. Il 110 e lode, al quale è seguito un lungo applauso della commissione, ha suscitato un grande interesse nei media che hanno affollato la sede della facoltà, generando però anche qualche sbuffo dei più giovani laureati. La signora Calcaterra , nonna laureata, presentatasi in tailleur elegante con figli e nipoti al seguito, ha mostrato un po’ di tensione più per la presenza delle camere che per la discussione alla commissione; dopo l’esposizione trionfale del testo di tesi, terminato col massimo dei voti disponibili ed un lungo applauso della commissione, la signora neo dottoressa Calcaterra si è concessa alle telecamere con viso allegro e soddisfatto, commosso e disteso al contempo: “è un sogno che si avvera– dice la signora Anna- lo inseguivo da tempo, e con determinazione e passione sono riuscita a coronarlo”. La dottoressa Calcaterra aveva già due anni prima conseguito la laurea in lettere Moderne, all’età di 86 anni, lei che aveva speso un’intera vita come insegnante presso le scuole elementari. La signora, infatti, conseguito il diploma classico ed iscrittasi all’università, aveva presto ricevuto una chiamata d’insegnamento; il lavoro come Maestra elementare, negli ultimi vent’ anni presso l’istituto Cimarosa, è stato svolto con l’amore e la passione che da sempre contraddistinguono la signora Calcaterra che, arrivata all’età del pensionamento, ha però deciso di rimboccare quella strada abbandonata anni or sono. Anche per i docenti esaminanti è stata un’esperienza nuova, diversa e piena di nuovi spunti; il grande insegnamento si ritrova nella voglia di cultura di un paese sfiduciato e distante da un credo meritocratico, al quale però bisogna sempre rivolgersi con maggior devozione, convinzione e speranza.
La signora Calcaterra al termine, intervistata dai tanti giornalisti accorsi, si scioglie in tutta la sua saggezza piena di senso materno quando, rivolgendosi ai giovani, li esorta a non demordere, a proseguire caparbiamente nel rincorrere sogni e desideri, al di là delle difficoltà contingenti e passeggere della vita, da considerarsi , sempre e solo, come un temporaneo rallentamento lungo il caleidoscopico viale della realizzazione e della vita.