Non si placano le polemiche relative al decreto legge sulle Unioni Civili. La senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, firmataria del DDL, avrebbe rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, all’indomani del rinvio del provvedimento, nella quale avrebbe accusato il proprio partito circa l’accaduto in aula. “Pago la lotta, la guerra profonda che c’è tra i renziani (…) le delusioni di chi, e sono tanti, nutriva forti aspettative nell’ultimo rimpasto di governo… Stavano tutti lì ad aspettare il premietto, una promozione…. Chi voleva guidare una commissione, chi avrebbe voluto diventare sottosegretario… E allora sono scattate volgari ripicche, atteggiamenti assolutamente disgustosi sia in Aula che fuori”.

La senatrice Cirinnà ha scelto la Tv dell’Unità per smentire l’intervista in questione, denunciando la volontà di qualcuno di voler dividere il PD. Il giornalista Fabrizio Roncone, autore dell’articolo, ha invece confermato il colloquio, sostenendo su Twitter di comprendere l’imbarazzo del giorno dopo.

La discussione del decreto è per il momento stata riprogrammata per mercoledì da Luigi Zanda, capogruppo del partito di governo. Dovrà trovare in aula una maggioranza, impresa al momento incerta dato il dietrofront dei 5 Stelle. Di Battista ha motivato la decisione con la volontà di respingere il cosidetto “canguro”, i detrattori li hanno accusati di voler sabotare il provvedimento per interessi di parte e gli attivisti LGBT si sentono traditi dal Movimento. Con la destra fermamente contraria e l’ala più tradizionalmente cattolica del PD che spera nel fallimento, si rischia di ripercorrere la via già tracciata una decina di anni fa dal governo Prodi sui DICO.

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