«Ciao Angela, sono Enrico…»
Ieri Angela Merkel è stata eletta Cancelliera di Germania per la terza volta consecutiva. Una delle prime persone a congratularsi con lei è stato il nostro Enrico Letta, che ha telefonato immediatamente a Berlino. Vi è stato un breve scambio di battute: noi di Parolibero siamo riusciti a scoprire cosa si sono detti e lo pubblichiamo prontamente, consci del rischio che può comportare la pubblicazione di un atto privato di siffatta importanza.
Enrico Letta: Guten Abend Angela, congratulazioni! I miei migliori auguri, ho saputo che hai conquistato il terzo mandato e che è stato un successone. Pensa, anche da noi quel vecchio amico di mio zio vinse tre elez…
Angela Merkel: Ciao Enrico, crazie innanzitutto. Per il resto: lo so. E non cominciare: non ho voglia di ricordare quel tizio che mi chiamava con quei disdicevoli epiteti e che mi lasciò in attesa mentre si divertiva al cellulare…
E.L.: Ti offro le mie più profonde scuse. Però è un alleato di Governo importante, oggi, e quindi dobbiamo parlarne con il massimo rispetto. A proposito, ho notato che avete stravinto: come hai fatto a prendere tutti quei voti?
A.M.: Beh non è stato molto difficile. Da noi esiste una cosa che si chiama campagna elettorale: anche se veniamo dati per vincitori mesi prima, continuiamo ad andare in giro a parlare con le persone ed esporre il nostro programma, senza fronzoli né giri di parole.
E.L.: Quindi non avete parlato di tacchini o giaguari?
A.M.: Di solito preferiamo i würstel. Da mangiare, dico.
E.L.: Va bene, ma nonostante questo non avete la maggioranza assoluta. Che pensate di fare?
A.M.: Esattamente quello che abbiamo fatto in passato: la grosse Koalition. Mettiamo insieme quelle che voi chiamate destra e sinistra mediante un patto iniziale firmato da tutti i partiti partecipanti, nel quale ci diamo degli obiettivi e parliamo dei progetti da fare insieme. È una cosa logica e dovuta, altrimenti poi finiamo a litigare su ogni cosa: già me lo vedo Steinbrueck che sbraita alla ARD chiedendo la mia testa. A proposito, non ricordo: l’accordo deve essere firmato prima da noi o prima da loro? E solo dai leader o anche dai segretari? Voi come avete fatto?
E.L.: *frzrszr* scusami Angela… *zzzdssss* c’è una interferenza *sssdsdd* non ho capito la dom *zzzwwwaaa* anda… puoi ripetere per f*ffffff*avore?
A.M.: No va bene, non era importante, chiederò a Monti. Piuttosto, hai visto che mazzata abbiamo dato al partito anti-euro AFD?
E.L.: Sì, ho espresso subito felicità e gioia per questo: è bene che certe forze di protesta stiano fuori dalle istituzioni. Ma come avete fatto?
A.M.: Beh sai, in questi anni con l’euro la Germania è diventato il paese più forte d’Europa. Siamo il carro trainante e decidiamo attivamente la linea economica dell’UE. In più, la disoccupazione è al 5% e il modello di welfare dicono che funzioni. Poi abbiamo anche puntato su quella cosa che voi chiamate campagna elettorale, hai presente?
E.L.: *frsssszzzzz* sì, scusami… oggi le linee in Italia funzionano davvero male, non so perché. Governo ladro.
A.M.: Come?
E.L.: No scusami, era il gatto che miagolava. A proposito, abbiamo dei problemi con l’IMU e l’IVA. Non so se hai letto qualcosa, ma il Ministro dell’Economia Saccomanni ha minacciato dimissioni.
A.M.: *slurp*
E.L.: Come, scusami?
A.M.: No, nulla. Ho letto qualcosa, e sono certa che non lo farà, per senso di responsabilità nei confronti della nazione. La ricaduta sarebbe estremamente grave e in quel caso dovremmo trovare una soluzione che compensi il danno. Una soluzione collettiva, che ovviamente decideremo insieme ma che dovrà essere forte e rigorosa. Molto rigorosa. Rigorosissima. Rigor…
E.L.: L’Europa non può basarsi solo sul rigore dei conti, lo sai: te lo ha detto anche François (Hollande, ndr). È anche questo che causa le crisi dei Governi che poi sono costretti a dimettersi lasciando spazio ai dettami delle lettere della BCE.
A.M.: *slurp*
E.L.: Come? Oggi le linee sono molto intasate, scusami.
A.M.: Niente, era la pioggia. Dicevo che se da voi si dovesse tornare al voto anticipatamente ci sarebbero delle ripercussioni molto gravi e in quel caso dovremmo intervenire con grande urgenza. A proposito, qualche tempo fa venne a trovarmi un ragazzone di Firenze: un tipo alto, slanciato, capelli neri e giacca di pelle. Cosa fa, di preciso?
E.L.: Si tratta di Matteo Renzi, Frau. Ed è il Sindaco, di Firenze.
A.M.: Ah, capisco. Mi ripeteva sempre di volere il congresso del Pd perché occorre rifare il partito rendendolo cool per poi rifare l’Italia. Gli ho detto che non sapevo come aiutarlo ma continuava dicendo che gli avversari vanno asfaltati. Ho un po’ perso il filo del discorso ma c’è una cosa che ricordo nitidamente: mi proponeva di rottamare qualsiasi cosa e di avere massimo due mandati in politica. Che significa? Ce l’aveva con me?
E.L.: No lascia perdere, non è importante, sono cose che ha lui in famiglia… è inutile dilungarsi. Va bene Angela, è stato un piacere. Devo lasciarti perché oggi sono in Consiglio dei Ministri. In più devo chiamare Renato Brunetta ché deve spiegarmi un po’ cosa fare per non cadere. Ci sentiamo! Ancora auguri e mi raccomando, se avete bisogno di qualcosa chiama senza problemi, quando vuoi.
A.M.: Anche tu! A presto!
E.L.: *gulp*
Fotomontaggio realizzato da Simone De Marco
di Mauro Agatone