Mail truffa. Negli ultimi giorni ha trovato molto spazio una nuova truffa su internet. La vittima riceve un’email dalla Guardia di Finanza nella quale si contesta un mancato pagamento che ammonta, nella maggior parte dei casi, a 500 euro e si richiede il versamento di questa somma al contocorrente bancario indicato nella lettera. Per sollecitare il pagamento e insinuare paura nella vittima viene intimato che se il versamento non venisse effettuato, si passerebbe alla chiusura dell’attività. Sì proprio così. La truffa colpisce una particolare categoria: persone che possiedono un’azienda o un’impresa o un negozio. Tutto certificato dall’indirizzo email della Guardia di Finanza finanza@gdf.gov.it, ovviamente falso e perpetrato attraverso il fenomeno dell’email spoofing  che consente l’invio di e-mail con l’indirizzo del mittente falsificato.

Ma in realtà le truffe sono due. Oltre alla richiesta di pagamento l’e-mail contiene allegati che se aperti consentono a un virus di entrare nel sistema e decriptare le memorie contenute nel computer. Si tratta di un’ulteriore truffa che consente, attraverso il già noto virus Cryptolocker, di entrare in possesso di tutti i dati personali e non solo del computer della vittima. A questo punto il criminale informatico mette in atto il suo piano. Ricatta la vittima che, per riaprire i file e rientrare in possesso dei suoi documenti, è costretta a pagare una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin.

Ecco dunque due truffe in una: “email spoofing” e “cryptolocker”. Naturalmente il consiglio è di non cedere al ricatto e soprattutto di non aprire eventuali allegati e di inviare una segnalazione all’indirizzo sos@gat.gdf.it. Nel caso si procedesse al pagamento segnalarlo al reparto più vicino della Guardia di Finanza o al 117. Per quanto riguarda, invece, il virus “cryptolocker” se attaccati rivolgersi alla Polizia Postale e delle comunicazioni.

Twitter: @Francesco Nespoli

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