Assemblea Generale, il mondo dopo il 2015
Il Palazzo di Vetro ha inaugurato la sessantottesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite all’insegna del programma di crescita post 2015, l’anno che dovrebbe veder realizzati i cosiddetti “otto obiettivi di sviluppo del millennio”, tra i quali la lotta alla povertà e all’AIDS e la diffusione dell’istruzione primaria.
Durante la conferenza stampa d’apertura, il Presidente John W. Ashe ha reso noto che convocherà tre meeting d’alto livello per consentire a tutti gli Stati Membri di discutere di ciò che personalmente ritiene i punti imprescindibili di un progetto di sviluppo: le donne, i giovani, e la società civile; i diritti umani e lo Stato di diritto; la collaborazione dei Paesi in via di sviluppo, la cooperazione triangolare le tecnologie per le comunicazioni informatiche. Suggerirà, inoltre, altri tre dibattiti tematici sul ruolo della partnership, l’attuazione di società stabili e pacifiche, e sull’acqua, la sanità e le energie sostenibili. E ha sottolineato come l’intento non sia quello di aprire un dibattito fine a se stesso, ma di comprendere come questi temi possano contribuire all’agenda post 2015.
Nel novero degli argomenti che verranno affrontati durante l‘Assemblea sono da includere anche l’immigrazione, il disarmo nucleare e le disabilità. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki moon ha fatto notare che, per le oltre centomila vittime e i due milioni di profughi, è verosimile che sia trattato anche il tema della crisi siriana: «La Siria è senza dubbio la crisi maggiore che la comunità internazionale si trovi a fronteggiare […] L’Assemblea ha un ruolo e una voce all’interno dei nostri sforzi per risolvere la situazione e rispondere alle sofferenze».
Il 20 settembre l’Assemblea Generale ha adottato due risoluzioni, una riguardante il rafforzamento del Consiglio Economico e Sociale, e l’altra il consolidamento del funzionamento dell’apparato dei diritti umani. Particolarmente degno di nota che sia stato deciso che la Santa Sede, lo Stato di Palestina e l’Unione Europea partecipino ai lavori in qualità di osservatori.
Ashe si è detto ottimista sull’accoglimento del tema da lui proposto da parte degli Stati Membri e ha aggiunto che non si darà mai abbastanza enfasi all’importanza e alla necessità di avere un riscontro dai capi di Stato e di Governo su come debba interpretarsi l’agenda post 2015.
L’Assemblea Generale si riunirà lunedì 23 settembre per dare il via ad un meeting sul conseguimento degli Obiettivi del Millennio e su altri obiettivi di sviluppo internazionalmente concordati relativi alle persone con disabilità (fonte Dipartimento di Pubblica Informazione, News e Media Division, New York).
Assemblea Generale, il mondo dopo il 2015, II parte
Assemblea Generale, il mondo dopo il 2015, III parte
Claudia Pellicano