Salento: allarme tumori
Salento allarme tumori. Ogni anno 4129 nuovi casi e 2084 morti per cancro. Questi sono i numeri che riporta il Registro tumori leccesi. Sono dati allarmanti per tutto il Salento. Dal bollettino dell’Asl di Lecce, presentato ieri nella sala del museo “Sigismondo Castromediano”, inoltre e a che conferma di questi numeri, emerge che la probabilità di contrarre il cancro investe il 26,5% della popolazione in un’età media di 66 anni. Ad aggiungersi a questi numeri inquietanti c’è anche da registrare l’aumento del tasso di mortalità per malattie non oncologiche come diabete o quelle che riguardano l’apparato respiratorio.
In particolare si riscontra una maggiore diffusione del cancro ai polmoni con 536 casi nuovi all’anno ponendo il Salento ai primi posti d’Italia. Negli uomini è stata documentata un’alta incidenza dei tumori della vescica e della prostata. Nelle donne, invece, è stato confermato un aumento dei casi di tumori dello stomaco, del colon-retto e dell’utero. Quindi un’emergenza che non fa distinzioni di genere e allarma tutta la popolazione del Salento con alti picchi in particolare zone: per esempio l’area di Galatina dove ci si ammala di più e la zona centro-orientale della regione dove si muore maggiormente.
Di fronte a questa emergenza tumori, il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, presente in sala all’annuncio di questi dati, dichiara che è necessariamente obbligatorio intervenire. Le proposte per far fronte a questa calamità innanzitutto riguardano restrizioni sulle autorizzazioni a nuovi impianti industriali che hanno impatto ambientale ma prima di tutto, di fondamentale importanza, avviare il processo di decarbonizzazione della centrale Enel di Cerano e dell’Ilva di Taranto. Quest’ultimo è uno dei passaggi per garantire la salute di tutto il Salento. Così continua Emiliano il quale dichiara: “Sono dati che preoccupano. Quando abbiamo presentato la proposta per la decarbonizzazione di Cerano ci siamo sentiti dire che il processo è troppo costoso, mi chiedo se hanno valutato che il costo sociale ed economico conseguente ai danni prodotti all’ambiente è enorme. Non lasceremo passare il tempo inutilmente. I dati parlano chiaro: bisogna intervenire presto e per questo incalzeremo il Governo”.
Twitter: @Francesco Nespoli