Terza serata del Festival: la star è Virginia Raffaele
Un errore nella votazione delle Nuove Proposte, la vittoria degli Stadio per l’omaggio a Lucio Dalla e una straordinaria Virginia Raffaele. Sono stati questi gli ingredienti della terza serata del Festival di Sanremo di Carlo Conti, che ancora una volta è riuscito a non deludere le aspettative registrando, di fatto, il 47,88% di share.
Stella del palco dell’Ariston, dicevamo, è stata Virginia Raffaele, reincarnatasi in Donatella Versace. E mai trucco e parrucco furono più facili da realizzare (un plauso va al meraviglioso staff che ogni sera si occupa di cambiare i connotati alla comica) considerando che la stilista, sul viso, conserva ancora poco che non sia artificioso. E allora si scherza su un occhio che si blocca, alcune parti del corpo che si decompongono e si deformano, una ciocca di capelli che cade e un’assicurazione che rimedierà a qualunque danno estetico, e il pubblico in teatro e a casa va in visibilio. La Raffaele è diventata a tutti gli effetti una delle principali attrattive del Festival, tanto che nessuno guarda più Sanremo solo per rispondere alla domanda che da sempre accompagna la kermesse canora, “Chi vincerà?”, ma anche per trovare una soluzione al giornaliero quesito: “Chi imiterà la Raffaele stasera?”.
Sul palco la comica è attesa tanto quanto i grandi ospiti, e di lei non se ne ha mai abbastanza. Se potesse imitare Gabriel Garko e Madalina Ghenea si farebbe volentieri a meno dei due “valletti” lasciandole totale campo libero – e siamo certi che il risultato sarebbe migliore dell’originale. È ormai ufficiale che nessuno possa fare a meno di apprezzare la sua bravura: dopo la reazione positiva di Sabrina Ferilli e Carla Fracci, anche la Versace ha scherzato sui social dimostrando di saper accettare con stile l’imitazione.
Ma torniamo alla gara canora: ad inaugurare la terza serata del Festival ci hanno pensato Miele e Francesco Gabbani per la categoria Nuove Proposte. La sfortunata interprete di Mentre ti parlo, dopo essere stata dichiarata vincitrice ed aver mandato a casa il cantautore toscano esibitosi con il brano Amen, ha dovuto fare i conti con un televoto mendace causato da un tilt delle pulsantiere affidate ai giornalisti in Sala Stampa (che incidono al 50% sul responso finale). Il risultato conclusivo l’ha vista soccombere per lasciare spazio al vero vincitore, Gabbani appunto. Votazioni regolari, invece, per la seconda sfida tra Michael Leonardi, presentatosi con il brano Rinascere, e Mahmooud, che ne è uscito a sorpresa vittorioso con il pezzo Dimentica.
È poi la volta dei Big e delle loro cover: inizia il “blocco” formato da Noemi, che punta su Dedicato di Loredana Bertè, dai Dear Jack, che portano sul palco Un bacio a mezzanotte del Quartetto Cetra, dagli Zero Assoluto, che interpretano Goldrake, e dal duo Caccamo-Iurato, che si cimenta nel brano Amore senza fine. Al televoto trionfa Noemi.
A gareggiare nel secondo gruppo ci sono, invece, Patty Pravo con Fred De Palma, che coverizza la sua Tutt’al più, Alessio Bernabei accompagnato da Benji e Fede (A mano a mano), Clementino (Don Raffaè) e Dolcenera (Amore disperato). Nonostante la piacevole performance di quest’ultima, il pubblico sceglie per il ballottaggio finale Clementino.
Sopraggiunge un momento di pausa per la gara, e il palco dell’Ariston è pronto a dare spazio all’esibizione delle star della serata, i Pooh, accolti con affetto e calore dagli ospiti del Teatro, che si abbandonano ad una standing ovation. E quando pensavamo che dopo il gruppo di Roby Facchinetti nulla avrebbe più potuto far alzare in piedi il pubblico di Sanremo, ci pensa Rocco Hunt a farci ricredere. Caricato con le pile a lunga durata, si esibisce con Tu vuo’ fa’ l’americano facendo ballare tutto l’Ariston. L’originale performance di Elio e le Storie Tese con il Quinto ripensamento di Beethoven, le esibizioni di Arisa, con Cuore di Rita Pavone, e Francesca Michielin, con un’interpretazione da 10 e lode de Il mio canto libero, non bastano per arrestare al televoto il rapper napoletano, che, oltre ad aver trasformato il pubblico over 50 di Sanremo in una banda di giovincelli in discoteca, dimostra di aver conquistato anche il favore dei telespettatori.
L’euforia si spegne con il quarto blocco composto da Neffa con i Bluebeaters (O’ Sarracino), Valerio Scanu (Io vivrò), Irene Fornaciari (Se perdo anche te) e i Bluvertigo (La lontananza). Le loro interpretazioni, per la maggior parte dei casi noiose, imprecise e spente, avviano la serata verso la conclusione. Ad uscirne vincitore è l’unico accettabile, Valerio Scanu.
Cavalli di razza, invece, nell’ultimo gruppo in gara formato da Lorenzo Fragola (La donna cannone), Enrico Ruggeri (A’ canzuncella), Annalisa (America) e gli Stadio (La sera dei miracoli). Con l’omaggio a Lucio Dalla, la band di Curreri trionfa.
Dopo l’esibizione dell’ospite internazionale Hozier con Take Me To Church, è il momento della verità: televoto aperto per Noemi, Clementino, Rocco Hunt, Valerio Scanu e gli Stadio. Contro ogni previsione, conquista il premio “La sera dei miracoli” eseguita dagli Stadio. E con il sorriso della band si chiude in bellezza anche la terza serata del Festival.
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