Roma suona male: 30 arresti nel week end tra Eur e Pigneto
Roma sbanda di notte. E’ una movida eccentrica, pericolosa, che profuma di soldi accartocciati e polvere bianchissima. A lei piace sballarsi così, per sentire meglio la musica scorrere nel sangue, per sentirsi più appropriata, all’altezza. Il bilancio degli arresti durante lo scorso week end sale a quota 30, per mano del corpo dei Carabinieri, nel cuore di quei quartieri chiave tra cui Eur e Pigneto.
La metà degli arrestati sono gli uomini invisibili, quelli nascosti dietro gli alberi, quelli a cui Roma concede sempre un pezzo di marciapiede dietro l’angolo, o quelli che Roma gli fa visita a domicilio, perché a lei piace stare comoda. Gli altri arresti si organizzano lontani tra loro: con le mani leggere sfilano telefonini e carte di credito, derubano un turista cinese che rimane imbalsamato alla faccia della città eterna, oppure si regalano un pò di gasolio per tirare avanti durante la settimana.
Eppure, dai piani alti della Prefettura, la conferma positiva sulla sicurezza a Roma non si fa attendere. E’
la comunicazione di qualche settimana fa, in risposta all’allarme lanciato da Londra che intimorisce i turisti inglesi riguardo al rischio rapina lungo le nostre strade. Giuseppe Pecoraro si fa così portavoce di una tra le città più sicure d’Europa, tra le più monitorate, sicura certamente più di Londra, Madrid e Bruxelles.
Così, dati Istat alla mano, si rileva che in fatto di rapine dal 2009 l’Italia si colloca al di sotto della media europea, e con un trend altrettanto conforme riguardo agli omicidi, in progressivo calo sin dal 1991. Di pari passo segue il tasso dei furti denunciati, in calo anche questi dal biennio 2008-’09.
Altra storia e altro viaggio per la questione legata al consumo delle droghe sintetiche. Secondo l’Agenzia
comunale di Roma per la Tossicodipendenza questi valori crescono considerevolmente dal 2009. Alcol e Eroina hanno un peso importante, ma i dati più preoccupanti riguardano il consumo di cocaina aumentato del 70% e che riguarda quella fascia d’età tra i 20 e i 30 anni.
Così l’ACT ricorda, a dispetto di tanti altri mezzi di prevenzione, l’importanza della sensibilizzazione attraverso percorsi pertinenti sin dall’età prescolare, fatti di comunicazione, attenzione, partecipazione destinati alla formazione di un’identità solida. E in questo, forse il nostro Belpaese non brilla di luce propria.
di Nicoletta Renzetti