Pacchetti-vacanze inesistenti: gli hacker attaccano Alpitour

L’Italia entra nel mirino degli hacker. Una nota azienda, il Gruppo Alpitour, ha subito un grave cyber-attacco. La notte tra l’11 e il 12 settembre sono state rubate le identità degli amministratori della pagina Facebook del gruppo turistico e sono state pubblicate diverse offerte inesistenti. Un attacco durato 48 ore che ha rischiato di rovinare l’immagine del noto tour operator.

Un gruppo di hacker, probabilmente stranieri secondo il parere degli esperti, è riuscito a prendere il controllo delle pagine Facebook di Alpitour, Villaggi Bravo, Francorosso e Viaggidea, escludendo del tutto gli amministratori veri, e hanno iniziato a pubblicare una serie di pacchetti vacanze inesistenti. Una volta cliccato sul link dell’annuncio, il mal capitato veniva indirizzato su una pagina web dove era stato caricato un programma molto pericoloso in grado di penetrare nel computer e rubare tutte le informazioni sulle coordinate bancarie di chi solitamente fa acquisti online. Si è trattato quindi di un vero e proprio furto d’identità. Il Gruppo Alpitour ha cercato subito di salvaguardare i suoi utenti pubblicando immediatamente un comunicato in cui si annunciava l’attacco subito e che stavano lavorando per ripristinare la pagina. La normalità è tornata solo dopo 48 ore, come ha informato lo stesso tour operator sulla sua pagina Facebook: << Come sapete, nella notte tra l’11 e il 12 settembre la pagina Alpitour è stata vittima di un furto d’identità che ci ha impedito il controllo su quanto veniva pubblicato. Siamo felicissimi di comunicarvi che finalmente abbiamo ripreso possesso della pagina e che da oggi riprenderemo regolarmente a rispondere ai vostri messaggi! Grazie e tutti per la pazienza! >>.
Questo è il primo attacco informatico che l’Italia subisce su un social network, in America si erano già registrati episodi eclatanti dell’Associated Press, con il tweet fasullo su un attacco da parte di Al Qaeda, e del New York Times il cui profilo Twitter era stato hackerato. Secondo gli esperti questi casi non saranno isolati: infatti questi tipi di attacchi che sfruttano la notorietà di un marchio si stanno diffondendo sempre di più.
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Le truffe via internet non sono, comunque, una novità. Se il web semplifica la vita agli utenti, la semplifica anche ai truffatori, grazie alla facilità di accesso alla rete. La Polizia di Stato italiana, proprio per salvaguardare i cittadini, sul proprio sito ha pubblicato un elenco delle principali truffe telematiche che solitamente avvengono via mail. Ad esempio ci possono essere annunci di finte vendite all’asta sul web con le merci che, una volta pagate, non arriveranno mai; oppure prestiti di denaro con la richiesta di commissione anticipata; o anche offerte di lavoro a casa con l’acquisto anticipato del materiale per svolgere tale lavoro. Questi sono solo alcuni dei possibili raggiri che si possono trovare in rete, magari si potrà trattare di piccole somme di denaro, ma vista la diffusione mondiale rappresentano delle entrate di una certa importanza per i truffatori.

Fonti: AGI, Adnkronos

di Flavia Donati

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