Mosul: nuovo eccidio Isis nella città Irachena
E’ rimbalzata questa mattina la notizia di un presunto eccidio da parte degli uomini dell’ Isis di circa 300 persone nel centro di Mosul: secondo quanto riportato da Mahmoud al Surji al portale d’informazione Iracheno “Almada Press” si sarebbe trattato di un vero e proprio atto di giustizia e tutte le vittime sarebbero state uccise a freddo. La maggiorparte di queste risultano essere poliziotti, attivisti politici e militari. La notizia al momento non è verificabile da alcuna fonte indipendente ma sembrerebbe che qualcuno sia riuscito a contattare l’agenzia spagnola EFE dalla città controllata dai miliziani dell’ISIS: la mente dell’eccidio stando a questa fuga di notizie sarebbe un tale Mahmoud Salam, su commissione del tribunale di Mosul per atti infedeli contro l’islam. Secondo la stessa fonte tutte le vittime sarebbero rimaste prigioniere per giorni nelle mani dei miliziani, organizzati in occasione delle esecuzioni in veri e propri squadroni della morte.
Sempre Mahmoud al Surji, che è un rappresentante della resistenza Irachena, avrebbe poi dichiarato che molte delle persone uccise erano esponenti della sicurezza nazionale e: «Tra loro vi erano anche numerosi attivisti che cercavano di dare notizie sulla situazione nella città e che sono stati catturati dai terroristi dell’Isis la scorsa settimana in una serie di incursioni».
La notizia va ovviamente appurata, in quanto la guerra in Medio-Oriente spesso si combatte, soprattutto sull’invisibile campo di battaglia occidentale, attraverso network social-media. Un fatto spacciato per vero potrebbe infatti significare immediate conseguenze belliche o di altra natura: non è lontano dall’immaginario reale un ingente schieramento di truppe Nato conseguentemente a false dichiarazioni sull’uso di armi chimiche da parte di un esponente politico. Solo per fare un esempio.