“Cosa resterà” di Irama dopo il Festival?
Filippo Maria Fanti, alias Irama, è uno dei giovani che parteciperanno a questo Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte. La musica è la sua passione sin da bambino e il suo nome d’arte deriva da una parola malese che significa ritmo. Ecco il testo di “Cosa resterà”, canzone con cui salirà sul palco dell’Ariston.
“Cosa resterà”
Volevo nascere senza pensieri
Senza le crisi di panico quando penso troppo
Volevo correre più forte degli altri
Come per dimostrarmi che potrei farlo il doppio
Volevo dirti che ti aspetto qua
Volevo dirtelo ma no, non ti ho avvisata
E me ne resto da solo
Con il mio orgoglio che uccide quello che voglio
Sapendo che è una cazzata
Volevo soltanto essere parte di un gruppo
Sentirmi come voi accettato in tutto
Ma poi iniziai a farmi di brutto
Tornando a casa distrutto
Gridando dentro al cuscino per nascondere l’urlo
E no, che non ti dico cosa provo no
Sono i miei testi che lo provano
Nella mia penna perché
Prendi una birra e siediti che ti racconto di me
Di come quando davanti a un problema scappo
Non è che non sia uomo ma a volte vorrei essere un altro
Quante notti in bianco che ho fatto per la mia musica
Dormivo sopra il banco sognando una vita unica
Di quelle che ti svegli e realizzi che non sei solo
Che ciò che gridi troppe persone lo fanno in coro
Dite pure a quegli stronzi che non mi accontento
Che ho ambizioni troppo grandi per restare fermo
Io che piango, io che rido, io che grido e basta
Io che cerco di convincermi che tutto passa
Io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia
Io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
E no, che non ti dico cosa provo no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l’unica ragione per cui siamo ancora qua
E no, che non ti dico cosa provo no
Non siamo fatti per restare soli
Dimmi che cosa resterà
Non me ne frega se mi manca la morale
Anche se vado con altre non vuol dire che non ci tenga a te
Lo so che sono un po’ egocentrico se parlo di me
Lasciami perdere se cerchi un’altra storia clichè
Non sono un uomo vissuto ma sono un uomo che vive
Che si dimentica tutto ma si ricorda due rime
Io che mi fermo a sentire l’odore di un libro nuovo
Che poi non riesco a finire perché per tutto mi annoio
Non sono fatto per te, non sono fatto per loro
Non sono fatto per viverti né per stare da solo
Con più gioielli di te ma meno classe
Convinto che stare in strada non mi cambiasse
Ma la vita non è un film, non c’è un lieto fine
Nessun colpo di scena, nessuno divide
La parte dove vedi tua madre mentre sorride
O quella dove stringi un ricordo fatto di spine
Io che, io che piango, io che rido, io che grido e basta
Io che cerco di convincermi che tutto passa
Io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia
Io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
E no, che non ti dico cosa provo no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l’unica ragione per cui siamo ancora qua
E no, che non ti dico cosa provo no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l’unica ragione che non ci dividerà, e no
Ma nessun altra è come te, come te, come
Ma nessun altro è come me, come me, come
So che sei fatta come me, come me, come
Che nessun altra è come te e no
Ma nessun altra è come te, come te, come
Ma nessun altro è come me, come me, come
So che sei fatta come me
Dimmi che cosa resterà
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