Scarcerato Corallo, l’imperatore delle slot machine
Dopo essere stato in latitanzza per oltre 14 mesi a Santo Domingo ed esser stato arrestato all’aereoporto di Roma Ciampino, Francesco Corallo, ribattezzato il re delle slot machine, ha passato in carcere appena due settimane.
Il gip di Milano, infatti, gli ha concesso gli arresti domiciliari, malgrado il parere contrario alla scarcerazione da parte della Procura di Milano. Procura che era convinta che sussistesse ancora il pericolo di reiterazione del reato a carico dell’imprenditore, titolare della società Atlantis/B-plus e accusato di associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta con al centro una serie di finanziamenti sospetti concessi dalla Banca Popolare di Milano, quando era guidata da Massimo Ponzellini.
Nel 2012 Ponzellini era stato condannato agli arresti domiciliari per associazione a delinquere, e proprio il 29 maggio in quell’occasione doveva essere arrestato anche Corallo che, tuttavia, riuscì a scappare a Santo Domingo, fino al 4 agosto scorso quando, atterrato con un aereo privato a Ciampino, si è consegnato alle forze dell’ordine. Interrogato per rogatoria dal gip di Roma, ha scelto di non rispondere alle domande e di chiedere i domiciliari che il gip milanese Cristina Di Censo gli ha concesso, nonostante il no dei pm. Corallo è accusato di aver pagato una tangente da oltre un milione di euro (avrebbe promesso anche 3,5 milioni di sterline) a Ponzellini per ottenere da Bpm un finanziamento di circa 150 milioni di euro per comprare slot machine di ultima generazione.
Molti altri sono i finanziamenti sospetti. In una società dove il linguaggio è il denaro, dove la crisi riduce all’osso l’italiano medio, troppi sono i cittadini che tentano la fortuna, giocandosi più di quel che hanno. Ecco i nomi a cui date i vostri soldi, ecco le loro facce. I vostri soldi puliti, sudati, meritati. Ecco nelle mani di chi vanno, ecco chi fate arricchire. Chi con le loro mani li sporca.
di Cristina Battioli