Verità per Giulio Regeni
Nonostante il caos che continua ad avvolgere la vicenda e le voci discordanti sull’accaduto, si comincia a far luce sulla morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore universitario scomparso a Il Cairo e rinvenuto mercoledì sera in un fosso. L’autopsia conferma una brutale verità: la morte del ragazzo non è legata ad un incidente d’auto (come emerso dalle indagini preliminari) ma è stata provocata da un colpo in testa con un oggetto contundente, il suo corpo era inoltre ricoperto di segni di tortura, bruciature di sigarette e tagli da coltello, una serie di angherie che hanno prolungato le sue sofferenze. Il corpo di Giulio è stato tragicamente accolto dai suoi genitori nell’ospedale Umberto I al Cairo, accanto ai due coniugi si è stretto tutto Fiumicello, comune fiuliano, proclamando il lutto cittadino e intitolando a Giulio il centro giovanile. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si è messo in contatto con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il quale gli ha confermato che la Procura Generale e il Ministero dell’Interno stanno facendo di tutto per sciogliere ogni ambiguità e portare chiarezza nella vicenda. Interviene anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, auspicando che grazie ad una piena collaborazione tra forze italiane ed egiziane si giunga presto ad una piena conoscenza dell’avvenuto. Sembra che Giulio avesse affermato di “aver paura per la sua incolumità e sicurezza”, il giovane studente di Cambridge era infatti un collaboratore del quotidiano “Il Manifesto”, per il quale scriveva sotto pseudonimo, raccontando il mondo del lavoro e dei sindacati egiziani. Proprio sui sindacati il suo ultimo articolo, inviato via mail ala redazione qualche giorno prima della sua scomparsa e pubblicato dal giornale proprio oggi. Pur essendo ancora troppo presto per fare collegamenti di questo tipo, il Nyt ricorda che proprio nei giorni in cui è sparito Giulio sono misteriosamente scomparse anche altre persone appartenenti a movimenti di opposizione, ricordiamo infatti che il 25 Gennaio era l’anniversario della rivoluzione contro Mubarak, ex Presidente Egiziano.
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