Silvano Grisenti: corruzione e truffa ma il Tribunale annulla il licenziamento
Condannato per corruzione, tentata violenza privata e truffa aggravata, Silvano Grisenti ex deputato della Civita Margherita e dell’ Unione per il Trentino, si tiene il posto pubblico bello stretto. Siamo davanti all’ennesima faccenda giudiziaria a destare scalpore tra i militi politici, il Tribunale del lavoro di Trento ha accolto il ricorso del politico italiano, annullando il licenziamento e ordinando l’immediato reintegro e disponendo a favore del condannato, l’ulteriore risarcimento di 25 mila euro. Il Consigliere, nel 2007 viene nominato presidente dell’ Autobrennero, l’azienda italiana attiva nella gestione in concessione di tratti autostradali e ne resta a capo fino al 2008, anno nel quale è costretto a dimettersi a seguito dell’inchiesta che lo coinvolge, decide dunque di tornare a lavoro nel suo posto alla Regione. A marzo del 2015, arriva la sentenza definitiva della Cassazione, confermati ben tre capi di imputazione: corruzione nei confronti di un imprenditore per assicurare un posto di lavoro al fratello; tentata violenza privata per aver cercato di “distogliere” una cooperativa dal ricorrere al Tar contro l’Autobrennero; truffa per aver utilizzato la carta di credito aziendale per pranzi e pranzetti personali, millantando eventi di rappresentanza. La Regione, pertanto decide di concludere il rapporto lavorativo con Grisenti, che proprio non ci sta e mediante il ricorso del suo patrocinatore Vanni Coela, si rivolge al giudice del lavoro.
Il Tribunale, in effetti, stabilisce che non sussiste attinenza tra la condanna come ex presidente e l’attività svolta da Grisenti per la Regione, e ne dispone il reintegro più la corresponsione dei contributi e delle mensilità dovute. E pensare che, proprio in questi giorni a Bergamo, Stefano Rho, un professore di filosofia, è stato licenziato per atti contrari alla pubblica decenza, per un episodio risalente a undici fa, quando era stato colto in ” flagranza di reato” a fare pipì in un cespuglio,
Povera Italia, biasimata dal costante paradosso.