Senza Pace, il Pigneto in un film

Realizzato da Cinematografo Poverania, Senza Pace è un film nato spontaneamente tra le vie e i locali del Pigneto, uno dei quartieri popolari della capitale, che racconta attraverso la relazione dei protagonisti le contraddizioni e il fascino di questo scorcio di Roma. 

 Lorenzo è un pony express con la passione per la pittura. E’ scontroso e polemico, ha capito che è arrivata l’età “di sistemarsi” ma nessuna donna finora ha voluto campare con l’hobby dell’arte e i buoni principi. Lena è una ragazza belga scappata da Firenze e da una lunga relazione con un uomo sposato. Aspirante attrice, cameriera in una pizzeria del Pigneto. I due si incontrano per caso e la loro storia nasce e si distrugge tra le vie del quartiere, contraddittoria e interessante come la vita del Pigneto stesso. Di giorno quartiere popolare, col mercato rionale, la gente che si conosce e chiacchera. Di sera teatro multietnico, meta culturale alternativa, un luogo che accoglie tutti, romani, studenti, artisti e stranieri, ma anche schiere di radical-chic. Insieme ai protagonisti, interpretati da Max Pica e Roberta Bizzini, un gruppo di (finti) amici, parte di quella comunità che il film racconta con sguardo critico e d’appartenenza.

Senza Pace è totalmente autoprodotto, realizzato grazie alla condivisione del talento e della passione degli autori. Girato in gran parte in un capannone del Forte Fanfulla, per l’occasione trasformato in un enorme green studio, come si intuisce nelle pochissime scene a colori che svelano volutamente il set. Pur essendo consapevoli di un prodotto no-budget, bisogna ammettere che il film ha qualche difetto, come la presenza di alcune sequenze un po’ prolisse e ripetitive, compensate però da molte altre ironiche e genuine nelle quali ci si riconosce e montate intelligentemente attraverso un uso scrupoloso e creativo del digitale. {ads1}

Il film anche per le musiche si avvale di musicisti autoctoni, tra i quali Bobsleigh baby, Luca Sapio, Elio P(e)tri, Trans Upper egypt.

Senza Pace è stato definito come << un prodotto non finito>>, << filmoide>>, perché realizzato senza pretese. E’ comunque un’opera coraggiosa così come tutti i film low cost che stentano a farsi conoscere.

Coloro che trascorrono queste serate di fine estate tra un aperitivo e una birra per le vie del Pigneto, possono ancora vederlo al Nuovo Cinema Aquila. In programmazione fino al 3 settembre.

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