Il trionfo latinoamericano nella Maratona di Città del Messico
L’ironia della sorte ha voluto che due peruviani, Raúl Pacheco Mendoza per la categoria maschile e Gladys Tejeda Puchuaranga per quella femminile, vincessero la 31esima edizione della Maratona di Città del Messico, che avuto luogo domenica 25 agosto. L’aver dovuto percorrere 42 chilometri in una città a 2.400 metri di altitudine di certo non ha alleggerito la già ardua impresa rappresentata dalla Maratona stessa.
20 mila partecipanti provenienti da tutto il mondo, compresi anche non vedenti e persone sulla sedia a rotelle, hanno intrapreso la loro lotta per il primo posto subito dopo lo sparo d’inizio dato dal Capo del Governo di Città del Messico Miguel Ángel Mancera e hanno percorso le varie strade adornate da grandi schermi. Per la prima volta infatti la Maratona della capitale messicana è stata lanciata in diretta per 50 Paesi che hanno potuto assistere, almeno a distanza, a questo grande evento. Accanto alla gioia per una vincita al cento per cento latinoamericana e di conseguenza la fine, almeno temporanea, del primato degli atleti africani nello sport della corsa, si sono verificate anche situazioni spiacevoli e drammatiche. Un uomo di 38 anni, identificato dal Ministero della Salute nella persona di Jorge Saldaña Cerrillo è morto in seguito a un arresto cardiaco causato dallo sforzo per l’attività fisica. Oltre a questo tragico evento si sono verificati danni fisici meno gravi ma altrettanto preoccupanti soprattutto perchè molto numerosi: il governo del Distretto Federale ha riportato 2.135 interventi medici in ospedali pubblici e privati, per la maggior parte derivati da casi di fratture e disidratazione, durante la giornata di domenica 25 agosto.
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Al di là di questi spiacevoli eventi la 31esima edizione della Maratona di Città del Messico rimarrà impressa nella storia di questa manifestazione per la vincita totalmente dedicata al Perù e per il fatto che ad averla conquistata siano stati due principianti nella corsa di fondo. I due giovani hanno totalizzato il tempo di 2 ore 16 minuti e 56 secondi (Raúl Pacheco) e 2 ore 37 minuti e 34 secondi (Gladys Tejeda). La speranza alimentata da questa vittoria è quella di consegnare al Paese sudamericano una rilevante posizione nel mondo dello sport. Il Paese è presente e ha anche ottenuto vari riconoscimenti internazionali, ma soffre, come la maggior parte dei Paesi latinoamericani, di problemi di organizzazione e di scarse infrastrutture.
di Ilaria Francesca Petta
Fonti: http://www.jornada.unam.mx/2013/08/26/deportes/a02n1dep
http://www.proceso.com.mx/?p=351037