Scuola: gli italiani puntano sui libri usati

‘L’estate sta finendo, un anno se ne va’. Così cantavano i Righeira in una loro famosa canzone, ma quello nuovo di anno scolastico è ormai alle porte. Tra il 9 e il 12 settembre gli studenti torneranno sui banchi e come è consuetudine in questo periodo si tireranno le somme su quanto spenderanno le famiglie italiane per i libri scolastici dei propri figli. I dati parlano chiaro, la crisi colpisce anche l’istruzione e si è registrato un forte aumento nelle vendite di testi e vocabolari usati.

IL SONDAGGIO. Il Centro Studi e Ricerche Sociologiche ‘Antonella Di Benedetto’ di Krls Network of Business Ethics ha effettuato un sondaggio per l’associazione Contribuenti Italiani e dai dati è emerso che un italiano su due quest’anno comprerà libri usati, precisamente il 52% rispetto al 36% del 2012, con un aumento del 16%. Naturalmente la crisi economica la fa da padrone tanto che il 48% degli intervistati ha dichiarato di comprare testi scolastici di seconda mano per ristrettezze economiche, il 20% per combattere il caro vita e il 10% perché costano di meno delle fotocopie. Solo il 22% degli italiani lo fa per abitudine. Anche tra chi decide di vendere i libri la motivazione principale è sempre quella economica, ben il 39% delle persone che hanno partecipato al sondaggio, mentre il 17% lo fa perché non servono più e il 44% degli intervistati ha dichiarato che riciclano i testi perché non gli sono piaciuti.
Il Centro Studi ha anche selezionato le città italiane più convenienti: a Napoli, Aosta, Pescara, Brindisi, Roma, Udine, Venezia, Verona, Prato, Caserta, Bari, Salerno e Campobasso è possibile avere uno sconto fino al 50%. A Milano, Imperia, Torino, Firenze, Cagliari, Genova, Bologna, Terni, Rieti, Potenza e Isernia, la riduzione non supera il 40%.
Il vero alleato delle famiglie italiane contro la crisi si è rivelato il web: su internet infatti è possibile trovare libri di seconda mano scontati fino al 70-80%.
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LIBRI DIGITALI. Come Contribuenti.it anche il Codacons ha fatto qualche conto e ha registrato per quest’anno un aumento della spesa totale per la spesa dei libri del 5%, 3 volte tanto rispetto a quanto previsto dal Ministero della pubblica istruzione. Sempre l’associazione dei consumatori ha posto l’attenzione sui libri digitali e la spesa ulteriore di 80 euro che hanno dovuto affrontare gli italiani. Infatti dall’anno scorso era entrato in vigore il divieto dei libri cartacei, escludendo la possibilità di comprare libri usati e molti insegnanti si sono visti costretti a cambiare i libri perché la maggior parte delle case editrici non era pronta per il passaggio. Il Miur ha deciso di ritornare sui suoi passi, eliminando l’obbligo del digitale o del formato misto (cartaceo e digitale insieme) e spostando lo switch off dei libri cartacei per l’anno scolastico 2014-2015.

Fonti: Contribuenti.it, Codacons

di Flavia Donati

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