Tricolor: una storia per dos y nada mas
Un derby milanese molto lontano dai fasti del passato vede l’Internazionale soccombere in malo modo con un perentorio 0-3. Adios tricolor. I nerazzurri subiscono il primo gol di testa, Alex, poi Maurito Icardi, subentrato al posto di un involuto Jo-Jo, si procura un rigore, disdetta, spedisce “Palla non più tanto Innamorata di Samir Handanovic” sul palo. Love-story agli sgoccioli? Chiudono i conti Bacca e Niang. Prima del possibile pareggio nerazzurro, Mister Mancini si fa espellere, gli salta facilmente la mosca al naso all’ex enfant-prodige muy permaloso di Jesi che mostra il dito medio ai supporters milanisti dopo essere stato pesantemente insultato.
La Fiorentina strappa un buon punticino a Marassi, sponda genoana ed è terza ma il tricolor è affar per due y nada mas. Il Napoli, prima della classe, risponde alla Gjuve, seconda, che aveva a mezzogiorno strapazzato il Chievo con uno 0-4, altra doppietta di Alvaro Morata, ci sta prendendo gusto, con una “manita” all’Empoli, 5-1. Il suo golletto, che diamine, Higuain lo fa sempre, double Callejon, Insigne di punizione, lo scugnizzo oramai è uno specialista e Hamsik strepitoso con le sue percussioni palla al piede. Però è l’autogol pazzesco di Camporese a chiudere di fatto la partita che era sul 2-1 per Napulè.
La Roma finalmente torna a vincere, era ora. Debutto in giallorosso con gol di tacco “fantastique” di Stephan El Shaarawy e si rivede in campo anche “oh capitano, mio capitano” Francescoooo Tottiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Bando però a facili entusiasmi eh?
Libro: “Autobiografia di un campione”. Dall’infanzia ad oggi, oltre 500 pagine di emozioni. Il campione che ha regalato tante emozioni è Giovanni Rivera detto Gianni, nato a Casale, ops, Alessandria, il 18 agosto del 1943 e per dirla con il giornalista Carlo Maria Chiesa. “Piedi di artista, inventiva da grande regista e senso del gol fanno di Rivera uno dei giganti di ogni epoca del calcio mondiale”. Tra l’altro è stato il primo calciatore italiano a vincere il Pallone d’Oro.
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