In Messico la Riforma Energetica crea dissapori

A distanza di una settimana sono state proposte due alternative della riforma energetica messicana: la prima è stata annunciata lunedì 12 agosto dal Presidente della Repubblica Enrique Peña Nieto, la seconda nella giornata di ieri 19 agosto dal leader della sinistra messicana Cuauhtemoc Cardenas, figlio del ex Presidente del Messico Lazaro Cardenas.

Il fulcro della riforma in questione è rappresentato dalla Pemex, la maggior impresa petrolifera e di gas naturale messicana, la quale, secondo i propositi del Presidente Peña Nieto, avrà la possibilità di firmare con imprese private contratti di collaborazione nell’esplorazione di giacimenti petroliferi e nell’estrazione delle risorse. A detta del capo dello Stato, ovviamente e secondo molti altri esponenti della politica messicana, questa riforma porterebbe a dei cambiamenti positivi per il Paese. Il primo di questi vedrebbe il moltiplicarsi dei posti di lavoro nel settore, visto l’ampliamento del numero degli enti coinvolti in questo, in secondo luogo si produrrebbe una maggior competenza nello svolgere determinati lavori, considerata la partecipazione di imprese specializzate nel settore e, di conseguenza, una produzione quantitativamente e qualitativamente migliore, che contribuirebbe a una maggiore competitività dei prezzi. Inoltre i cittadini, secondo ciò che afferma la proposta, avranno la possibilità, in qualsiasi momento, di supervisionare i contratti firmati tra la Pemex e le imprese private, in aggiunta alla presenza, come garanzia di trasparenza, di revisioni annuali di tutti i contratti vigenti in Messico.

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Accanto alle acclamazioni nei confronti di questa proposta esistono ovviamente pareri contrari capeggiati dalla controriforma, presentata nella giornata di ieri 19 agosto, dal leader del PRD (Partido de la Revolución Democráctica) Cuauhtemoc Cardenas. Il primo elemento criticato della riforma di Peña Nieto è quello di voler cambiare l’articolo 27 della Costituzione, che prevede l’esclusivo controllo statale del petrolio senza nessun tipo di autonomia o concessione, nella lavorazione di quest da parte di imprese private. Quest’ articolo fu steso dal Presidente dell’epoca (1938) Làzaro Càrdenas, il governo del quale fu considerato il primo ad aver attuato una riforma energetica così importante e ‘patriottica’. Secondo il politico di sinistra dunque la proposta del Presidente degli Stati Uniti Messicani oltre a essere anticostituzionale nasconde, dietro a discorsi rincuoranti e colmi di buone e nobili prospettive, il perseguimento di interessi di pochi, dimenticandosi del bene del Paese.

di Ilaria Francesca Petta

Fonti: http://www.eluniversal.com.mx/nacion-mexico/2013/cardenas-pide-consulta-sobre-reforma-energetica-943538.html

http://www.cronica.com.mx/notas/2013/776764.html

http://www.eluniversal.com.mx/nacion-mexico/2013/reforma-energetica-beneficios-941945.html

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