Asse Firenze-Airbnb: accordo sulle tasse di soggiorno
Mantenere alto il livello di accoglienza e rivoluzionare il mondo del turismo sharing: questi gli obiettivi che si è prefisso il sindaco di Firenze, Dario Nardella, quando, il 26 gennaio scorso, ha siglato un accordo con la piattaforma turistica AirBnb, per il pagamento della tasse di soggiorno delle case affittate. Veri e propri tributi, che verranno riscossi direttamente dall’organizzazione di Aribnb, attraverso coloro che mettono le abitazioni in affitto sul portale on line.
Il sito ha censito circa 7.500 operatori attivi sul territorio del capoluogo toscano e, secondo quanto riportato da Nardella nel corso di una conferenza stampa, dalla riscossione della “tassa di soggiorno applicata a questi soggetti potremmo trarre almeno 10 milioni di euro”.
Un benefit economico per il Comune fiorentino quindi (gli alloggi messi a disposizione da Airbnb sono equiparabili ad alberghi a 2 stelle, con un contributo di 2,5 euro a persona) e un’occasione importante per chi desidera soggiornare e godersi appieno una città d’arte ricca di poli turistici e di svaghi come Firenze.
“Airbnb si impegna a fare da collettore dell’imposta, e ne gestirà direttamente la riscossione non appena si definiranno alcuni aspetti della normativa regionale”- ha sottolineato Giovanni Bettarini, assessore alle Attività Produttive e presente, anch’egli, alla conferenza stampa con il Sindaco di Firenze e il responsabile di Airbnb, Matteo Stifanelli – “Siamo i primi in Italia a farlo prevedendo nell’accordo il collect and remit, che avviene per ora solo in alcune grandi città come Parigi, San Francisco e Amsterdam”.
Decisamente più titubante sulla buona riuscita del progetto, l’assessore al turismo della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo che, dopo aver chiarito, durante un’intervista al Corriere Fiorentino, la propria posizione sulle tasse di soggiorno, non si sbilancia e precisa che aspetterà di vedere “che frutti darà questo accordo”.