Cipro, Grecia, Israele, il triangolo energetico

Soltanto tre anni fa, l’8 agosto 2013, Cipro, Israele e Grecia, stipulavano un importante accordo a Nicosia, che si prefiggeva di esportare nel giro di tre anni l’energia prodotta in Medio Oriente in Europa. L’accordo rappresentava la fine dell’isolamento energetico dell’isola di Cipro e questo avrebbe favorito la riduzione dei prezzi dell’energia. L’alleanza informale greco-israeliana fu salutata bene da Washington, l’unico che poteva svolgere un ruolo di mediazione rispetto alla Turchia la cui competitività nell’ambito energetico aveva raggiunto livelli alti di provocazione e di sfida. Meno di un anno fa, nel maggio 2015, dopo circa dieci anni di tentativi di conciliazione e mesi di silenzio, riprendevano i colloqui di pace tra fra il presidente cipriota Nicos Anastasiades e il leader dei turco-ciprioti Mustafa Akinci.

Nel corso di questa giornata, a Nicosia saranno affrontati i problemi e le questioni concernenti la cooperazione tra Cipro, Grecia e Israele. Ieri il primo ministro greco Alexis Tsipras è stato in Israele insieme a nove ministri per incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. L’incontro di Cipro si tiene anche alla luce del recente ravvicinamento tra Israele e Turchia. Grecia e Cipro hanno intenzione di sviluppare ancora di più la cooperazione con l’Egitto e non è da escludersi un possibile inserimento della Giordania nella collaborazione tra i due paesi.
I tre rappresentanti dei tre Paesi, stanno esplorando a Nicosia anche ulteriori metodi di cooperazione nel settore delle energie.