In Australia si recita a soggetto
Il primo Slam dell’anno è giunto alle semifinali, domani in Australia Djokovic-Federer, venerdì il quasi papà Murray se la vedrà con Raonic. Un circuito nel quale tutti svolgono un ruolo. Serena senza rivali nel femminile, gloria paraziale per molte, oggi tocca alla Konta. Tremenda delusione Azarenka.
Viviamo sospesi nel tempo. Qualche piccola oscillazione ma nella maggior parte dei casi il tennis maschile è fermo. Spettacolo sempre divertente, ma il copione si dipana uguale, Slam dopo Slam.
Novak Djokovic è Il Padrone. Numero uno incontrastato, ha vinto quasi tutto nell’ultimo anno e mezzo. Qui in Australia ha rischiato il tilt contro il peggiore avversario che si possa affrontare. Simon ha sfoderato il consueto campionario di rincorse, regolarità, scambi lunghissimi e games ai vantaggi. Nole si è intestardito, ha commesso 100 gratuiti, ma alla fine è uscito della ragnatela passando al quinto. Molto più semplice il suo compito in quarti contro Nishikori, L’Accacciato. Il giapponese lo battè nella semifinale di NY 2014, ma da allora non lo ha più impensierito.
Domani andrà in scena l’ennesimo duello con Roger Federer, Il Genio. E’ il miglior show che questa compagnia di giro possa offrire, ma conosciamo già il finale. Del resto a 34 anni e mezzo difficile chiedere di più all’artista svizzero. In ottavi ha cancellato Goffin, in quarti dato 3 set a 0 a Berdych. Il Perdente di Successo ceco, sempre piazzato mai vincente è andato avanti un break sia nel primo che nel terzo parziale, per poi lasciarsi rimontare.
Favorito nella parte bassa Andy Murray, L’Eterno secondo. Spesso finalista – quattro volte qui in Australia, quattro sconfitte – raramente vincitore. Lo scozzese è in attesa di notizie da casa, sua moglie sta per partorire, potrebbe lasciare il torneo qualora ciò accada prima di domenica. Gli organizzatori incrociano le dita, intanto lui ha eliminato in quarti David Ferrer. Il Lavoratore spagnolo è l’esempio verso il quale chiunque inizi a giocare a tennis dovrebbe rivolgersi. Talento modesto, volontà di “ferru”, risultati mirabili ottenuti con volontà senza pari. Però contro i più forti non ce la fa: 5 sfide Slam con Murray e 4 sconfitte, tutte in quattro set come l’unico successo, sull’amata terra.
Unico semifinalista fuori dai primi 4 è Raonic, Il Finto Giovane. Considerato ancora una promessa, va per i 26 anni. Ha peraltro mostrato progressi a rete, in ottavi ha estromesso Wawrinka al quinto, dopo essersi fatto rimontare due set. Lo svizzero è Il Jolly, l’unico che in questi due anni ha saputo sparigliare le carte, facendo piangere due volte Il Padrone. In quarti Raonic ha battuto Monflis, Il Molleggiato, che rimbalza avanti ma molto più spesso indietro sul campo. Giunto in quarti per quella che sembra l’uscita dalla compagnia di uno storico protagonista, Rafa Nadal, Il Combattente, che si sta arrendendo al tempo ed alla fatica. Ci sono Talenti Sprecati (Dimitrov e Gasquet), Il Solito Sospetto (Cilic e lo Slam giunto dopo il silent ban per doping) e sopra tutti Il Grande Assente, Juan Martin DelPotro.
Il femminile è l’esatto opposto. C’è una leggenda di 34 anni e mezzo che detta legge ma dietro di lei decine di ragazze presenti in tabellone possono sognare. A Melbourne è toccato alla Konta, nativa di Sydney ma trasferitasi in Gran Bretagna a 14 anni. Uscita in qualificazioni nel 2015, è esplosa a NY andando in ottavi. Qui è in semifinale, estromessa all’esordio Venus e poi fra le altre Makarova. Se la vedrà con la Kerber, regolare per risultati e gioco. La tedesca ha battuto ai quarti la Azarenka, da cui aveva sempre perso. Grande delusione Vika. Sembrava sulla strada per tornare quella del pre-infortunio al piede, stava dominando le avversarie. Invece contro Kerber ha giocato un primo set di peste. Nel secondo è salita 5-2 40-0 sul suo servizio e le si è spenta la luce. Serena sembra essersi lasciata alle spalle lo smacco neyorchese. Ha dato l’ennesima lezione alla Sharapova ed ora avrà la Radwanska. Forse non avrà la continuità fisica per inseguire ancora il Grand Slam, ma con questa concorrenza il primato assoluto di Mayor di Margaret Court (se vince in Australia è a -2) sembra raggiungibile.