Cyber bullismo: quattordicenne inglese si toglie la vita

Quando internet da ‘luogo’ di incontri e nuove conoscenze si trasforma in un incubo. L’ultimo caso in Inghilterra, dove una quattordicenne si è suicidata per gli insulti ricevuti online. La rete, da quando è stata inventata, ha facilitato di molto la vita delle persone: sul web si può trovare di tutto, dalla ricetta di cucina ai trattati di storia, ma non è tutto oro quello che luccica. Il rovescio della medaglia arriva con i social network: certo grazie a Facebook, Twitter si può condividere il proprio pensiero, foto, trovare vecchi amici, conoscerne di nuovi, ma si è anche sviluppato un fenomeno che sta mietendo molte vittime: il cyber bullismo.

IL CASO. La giovane Hannah Smith, di Lutterworth nel Leicestershire in Inghilterra, si è impiccata nella sua abitazione dopo che da mesi subiva minacce e riceveva insulti da parte di utenti del noto social network Ask.fm, che permette di inviare messaggi anonimi. I troll, così vengono chiamati quegli utenti che nei siti scrivono commenti provocatori o fuori luogo per disturbare gli altri internauti, non si sono risparmiati nei confronti della ragazza scrivendo commenti pesanti sul suo peso, sulla morte di un suo zio e invitandola anche a bere candeggina o ad ammalarsi di cancro. Il padre della ragazza, David Smith, sta chiedendo a gran voce che i creatori del sito siano processati per omicidio colposo, perché non ritiene giusto che gli utenti del social possano rimanere anonimi. Gli stessi amici di Hannah, insieme ai parenti, hanno dato vita sul web ad una campagna per chiedere la chiusura di Ask.fm. Oltre a questa pagina, ne sono state create altre per ricordare l’adolescente, che sono state subito prese di mira da alcuni troll che hanno commentato dicendo che era colpa della ragazza se si è suicidata e che per evitare il cyber bullismo bisogna solo spegnere il computer.
Il caso di Hannah non è il primo: sempre in Inghilterra altri adolescenti hanno deciso di togliersi la vita per via degli insulti ricevuti via web. Il sito Ask.fm, con il fatto di poter pubblicare i commenti in anonimato, viene definito il ‘paradiso degli stalker’: oltre le minacce infatti si possono ricevere anche avance sessuali e questo ha attirato l’attenzione di molte associazioni che combattono il bullismo.
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L’Italia non è rimasta immune a questo fenomeno e si sono registrati alcuni episodi finiti in tragedia, come il caso di un quindicenne che si è impiccato dopo essere stato deriso su Facebook perché ritenuto gay, un altro sempre per lo stesso motivo si è lanciato da una delle finestre della sua scuola, ma fortunatamente ne è uscito solo con qualche frattura. Oppure il caso della giovane di Novara che si è lanciata dal balcone di casa perché perseguitata sul web da dei coetanei con foto, video e commenti.
Intanto il Consiglio d’Europa ha lanciato la campagna ‘No hate speech’, a cui hanno aderito ben 34 Paesi europei, tra cui l’Italia, proprio per cercare di fermare il cyber bullismo e la violenza online.

Fonti: Ansa

di Flavia Donati

 

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