Sanremo 2016, tra vecchie sinfonie e nuovi accordi
Si inizia a respirare aria sanremese: il caro vecchio Festival della Canzone Italiana è alle porte. Alla conduzione vedremo il già collaudato Carlo Conti accompagnato da Virginia Raffaele, Madalina Ghenea e Gabriel Garko, insolita presenza maschile. Ma quali saranno le note e i temi che accompagneranno questo Sanremo 2016? La stampa è stata invitata nella sede Rai di Corso Sempione in presenza del Direttore di Rai 1 Giancarlo Leone e di Conti per ascoltare i brani dei 20 Big in gara. Vediamo allora quali sono i commenti trapelati e qualche anticipazione.
Amore e nostalgia sono temi abbastanza ricorrenti nelle canzoni in gara, argomenti tanto cari alla tradizione italiana quanto ingredienti presenti nella maggior parte delle hit; le storie d’amore al pubblico piacciono e se hanno quel tocco di tristezza e di malinconia ancora meglio. Nelle metafore alcuni artisti sono stati letteralmente “spaziali”, infatti proprio il tema dello spazio e dell’universo ricorre in ben sette canzoni. Anche le donne, da sempre gioia e rovina dell’uomo, trovano posto, insieme alla quotidianità e al sociale. Tra sonorità diverse, dialetti e canzoni che portano sin dalla prima nota la firma dell’artista che le canta, diventando un biglietto da visita inconfondibile, a qualcuno è scappata anche la parolaccia che non scandalizza, ma sul palco dell’Ariston va portata con la stessa eleganza di un abito lungo, per non apparire fuori luogo.
Iniziamo dal brano di Arisa: la sua voce inconfondibile darà vita ad un testo firmato ancora una volta da Giuseppe Anastasi. Con Guardando il cielo l’ex vincitrice del Festival di Sanremo porterà sul palco una ballata un po’ “mistica”, con un tocco di nostalgia. La carica di Noemi ben si sposa con il carattere dell’autore della sua canzone: La borsa di una donna porta la firma di Marco Masini. ”Nelle borse delle donne ci sono tante cose, quasi tutto. Cose che delle volte riusciamo a togliere, e cose che non vogliamo, vogliamo che restino cosi”, questa la dichiarazione rilasciata ai microfoni di Radio Montecarlo dalla cantante, che spiega così il senso del brano. Tra il jazz ed il gospel si insinua Dolcenera che, con la sua Ora o mai più (le cose cambiano), conferma il suo carattere very strong. Cambia registro invece Annalisa: dai toni dolci e melodici di Una finestra tra le stelle passa a quelli più forti del brano in gara Il diluvio universale scritto a quattro mani con Diego Calvetti; dal palco di Amici a quello dell’Ariston, Annalisa è cresciuta e punta su una canzone più matura che presenta nel testo anche un vocabolo “colorito”. Gli Zero Assoluto e Francesca Michielin, invece, non cambiano registro: i rispettivi brani Di me e di te e Nessun grado di separazione confermano i rispettivi stili.
La canzone degli Stadio tratta un tema molto toccante: Un giorno mi dirai è il brano attraverso il quale prende vita la lettera di un padre alla figlia. Nostalgia rock quella di Enrico Ruggeri: Il primo amore non si scorda mai è un tuffo nel passato sia per le sonorità che per il testo. Un’altra grande della musica italiana in gara è Patty Pravo che con Cieli Immensi canterà la storia di un amore finito con la malinconia che ben si addice alla sua voce. Per restare in tema di “vecchi” Big, c’è il brano di Neffa Sogni e nostalgia, caratterizzato da un testo triste in contrapposizione con il ritmo allegro del brano. Ad Alessio Bernabei forse piace vincere facile perché la sua Noi siamo infinito si rifà allo stile di Nek dello scorso anno. Testo romantico e ritmo dance, l’ex voce dei Dear Jack è andato sul sicuro ma forse un pizzico di innovazione in più non guastava, senza contare che dovrà vedersela proprio con la sua antica band d’appartenenza, che gareggia con il brano Senza respiro. Rocco Hunt e Clementino portano un tocco di freschezza e vitalità con Wake up e Quando sono lontano: i due rapper si distinguono senza ombra di dubbio per il loro ritmo diverso e per le strofe in dialetto napoletano. Altra canzone in gara è Via da qui, che parla di una storia d’amore raccontata da due voci: quella di Giovanni Caccamo e Deborah Iurato; il brano è stato scritto da Giuliano Sangiorgi, dei Negramaro. Vincere l’odio di Elio e le Storie Tese ha un ritmo inconfondibile e, con ben sette ritornelli, sarà una ventata di energia, mentre, tra lo sperimentale e il tradizionale, si posiziona la canzone dei Bluvertigo Semplicemente. Irene Fornaciari affronta un tema sociale molto importante e sopratutto attuale, quello dei migranti: Blu è una canzone dalle metafore forti, che fanno riflettere. Infine la canzone di Valerio Scanu Finalmente piove è stata definita una delle più immediate di questo Sanremo; chissà se, con questo brano, Valerio riuscirà a portare a casa un’altra vittoria.
Ritmi del passato che si intrecciano con sonorità diverse e originali, queste le note che faranno da colonna sonora alla 66esima edizione del Festival di Sanremo.
Vai alla home page di LineaDiretta24
Leggi altri articoli dello stesso autore
Twitter: @amiraabdel13