Sodinha lascia il calcio, l’ultimo dei calciatori panzoni
Sodinha ha lasciato il calcio, a soli 27 anni. Il calcio ne potrà anche fare a meno, anche se aveva ottimi piedi, ma coloro che amano i talenti un po’ sghembi assolutamente no. Perché Sodinha era l’ultimo di un genere di calciatori che per forza di cose sono amati dal pubblico. Perché non sembrava un calciatore, perché era come i tifosi, vale a dire un panzone. Definito da Gigi Maifredi “Un fisico da Renato Pozzetto con i piedi di Maradona”si distinse per alcuni goal di pregevole fattura con la maglia del Brescia, ma verrà ricordato sopratutto per la sua forma fisica, 1 metro e 75 per 90 Kili. L’allenatore del Brescia ce la mise tutta per fargli trovare una forma adeguata, costringendolo a diete depurative a base di broccoli, ma la sua smodata passione per le bibite gassate ha avuto il sopravvento. Lascia il calcio da giovane per problemi alle ginocchia, non per la pancia, ed il suo ultimo allenatore, Serse Cosmi del Trapani, ha salutato il suo addio con una lettera commovente. Perché Sodinha senza problemi alle ginocchia sarebbe stato un gran calciatore, almeno da serie A, a prescindere dalla ciccia.
Del resto non è stato di certo il primo calciatore ad essere cicciottello. Alcuni sono stati dei grandi, anzi, il più grande di tutti, Maradona, non era di certo uno che faceva della sua forma fisica la sua forza. Finchè giocava, complici l’efedrina ed altre sostanze che terminano in –ina, riusciva a mantenersi perlomeno scattante, appena smise di giocare esplose. Ora ha una forma accettabile ma deve sempre tenere a bada la sua tendenza ad ingrassare. Dopo di lui arrivò Ronaldo, il fenomeno. Quando approdò all’Inter in realtà era in forma smagliante e non sembrava affatto tendente alla pinguetudine. Dopo i gravi infortuni, dopo l’approdo al Real Madrid però la sua pancia cominciò ad essere fuori controllo. Ciò non gli impedì di conquistare titoli e trofei ma appena smise col calcio giocato le sue forme presero il sopravvento tanto da farlo partecipare ad un reality in Brasile nel quale si scommetteva su una sua eventuale perdita di peso. Raggiunse il peso forma, vinse il reality salvo poi reingrassare a tempo di record. C’è chi al peso invece si è arreso. Tomas Brolin, buon attaccante svedese del Parma degli anni d’oro, interruppe la sua carriera in un’età relativamente giovane, proprio perché nonostante gli allenamenti continuava ad ingrassare, ma non aveva alcuna disfunzione, aveva un grandissimo appetito, e tra il pallone e la forchetta scelse la seconda e divenne un professionista del Poker, sport nel quale il peso ha poca importanza. Riapparso di recente in una partita di beneficenza era quasi impossibile da riconoscere sotto una valanga di adipe.
Ma ci sono anche degli eroi tra i cicciotti. Ad esempio Garella. Portiere grasso anni 80. La sua carriera cominciò male, nella Lazio, dove divenne celebre per le sue papere che gli valsero la creazione di un neologismo tutto per lui, le “garellate”. Ma non si perse d’animo, continuò ad essere sovrappeso ma approdò al Verona e divenne il portiere del primo ed unico scudetto degli scaligeri. Un mezzo miracolo sportivo. Ma non finì lì perché venne acquistato dal Napoli, il Napoli di Maradona, il Napoli che ancora non aveva mai vinto il titolo e con lui in porta vinse. Unico nella storia ad aver vinto il primo scudetto di due squadre che non lo avevano mai vinto. Anche lui finito di giocare è diventato enorme, ma era un piacere vederlo così sgraziato compiere parate acrobatiche, evidentemente nel suo corpaccione ci si trovava bene. C’è stato invece chi perdendo la forma fisica perse anche il suo talento. Il grande Adriano. L’imperatore. Un fisico scultoreo, un tiro al fulmicotone. Ma una testa di sicuro non da sportivo professionista. Fece sfaceli con Inter, Parma e Fiorentina, poi tornò all’Inter ma dopo un po’, complice la saudade per la sua favela ed amicizie degne della Chicago anni 20, complici interminabili feste e ciclopiche bevute perse la forma e non la ritrovò mai più. Venne preso dalla Roma ma dopo pochi mesi venne rescisso il contratto. Ha poi raccattato qualche contratto in Brasile ma col Flamengo si presentò con un faccione ed una pancia che non gli avrebbero permesso neanche di giocare una partita di calcetto. Il grande imperatore che non si era mai arreso di fronte ai migliori difensori del mondo si era arreso alla bilancia.
Ma in un calcio d’altri tempi è bello ricordare un altro giocatore gigantesco. Şükrü Mustapha Gülesin attaccante turco classe ’22, giocò in Italia col Palermo ma sopratutto con la Lazio. Nelle foto in bianco e nero che lo ritraggono tutto sembra fuorchè un calciatore. Peso intorno ai 100 chili. Eppure detiene un record. Nella sua carriera segnò 226 reti ma sopratutto ne segnò ben 32 direttamente da calcio d’angolo, segno che i piedi magari non riusciva a guardarseli, ma li sapeva usare con somma maestria. Come Sodinha.