The Body of Sex: il Dogging e le nuove frontiere del sesso
Chi non è mai “inciampato” almeno una volta in The Body of Sex, in onda su Cielo, canale 26 del Digitale Terrestre? Si tratta di un programma davvero molto particolare, costituito da una serie di curiosi reportage sul sesso anticonvenzionale, dove i vari registi affrontano di volta in volta i tabù inconfessati, le perversioni umane, il mestiere delle sex workers, i rapporti liberi degli scambisti, l’universo del BDSM (Bondage Dominazione Sadomaso). Alla base di certi comportamenti umani, l’antico binomio greco “Eros kai Thanatos“, “Amore e Morte”, rimanda alle pulsioni di vita e di morte che scandiscono ogni azione umana. Nessun elogio, nessuna condanna, nessun premio, nessuna morale, solo una presa diretta della realtà.
E’ così che The Body of Sex cerca di dare un’occhiata documentaristica, o meglio una “sbirciatina voyeuristica” al mondo sotterraneo del sesso, passando per i fiumi infernali che scorrono al di sotto della coscienza comune, spesso lontano dai sentieri della moralità condivisa (quantomeno in apparenza) da tutti. Un vero e proprio puzzle dell’erotismo estremo, dove c’è una sola certezza, quella che il sesso rappresenti una forma di potere, che sia strumento polivalente, modo per assoggettare le menti più deboli e per piegarle alla propria volontà. Tuttora molti affari internazionali si concludono grazie all’utilizzo delle escort, esche per far crollare gli avversari politici; si firmano accordi o si dichiarano condanne passando per la camera da letto. In alcune puntate si è parlato del turismo sessuale nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, soprattutto nei cosiddetti Stati-cuscinetto, Estonia, Lettonia, Lituania, ma non solo.
In questo nebuloso scenario, il picco è stato raggiunto da un visionario reportage sul Dogging, nuova frontiera dell’erotismo. Il Dogging è una pratica che si è diffusa soprattutto nella stravagante Inghilterra. Internet ha fatto il resto. Dogging letteralmente significa “portare a spasso il cane”. Nella fattispecie si tratta di incontri sessuali tra coppie di fidanzati stanchi dell’abituale routine, e sconosciuti vari ed eventuali che, dopo aver fatto due chiacchiere in rete, si incontrano nei ventosi boschi di notte, nascosti dietro inquietanti maschere canine e variamente zoomorfe, praticando riti orgiastici tra le fronde degli alberi, spinti dal furor bacchico o dionisiaco, che dir si voglia. Il Dogger, spirito libero per eccellenza, è prima di tutto uno scambista, che non scambia di certo le figurine dei calciatori con i propri amici al termine di una partita di calcetto, intendiamoci. Pare che in questi incontri en plein air ci siano sia i partecipanti esibizionisti che dei semplici voyeuristi, che si limiterebbero a guardare come se fossero spettatori di un vecchio film al Drive In. Insomma, un caro saluto all’utopia della normalità, considerata ormai vintage. Un viaggio indietro nel tempo che ci riporta alla fine degli anni ’90 sui lidi di Eyes Wide Shut, regia di Stanley Kubrick , con Tom Cruise e Nicole Kidman, dove si esplorava la mente umana in tutte le sue più recondite stranezze, che culminavano in un vortice di perversione nella celebre scena del ballo in maschera con risvolti orgiastici, non del tutto esente da rimandi a rituali massonici. Domandarsi perché questo genere di programma riscuota tanto successo e clamore è solo retorica.
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